Mercoledì 22 giugno 2022 si è svolta a Roma una riunione della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome con un tema che, da diversi mesi, sta interessando tutta Italia: la siccità.
Già dagli inizi di marzo, l'ANBI (Associazione Nazionale Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue) aveva già posto il problema al centro dell'attenzione definendo la situazione italiana "sull'orlo di una sete endemica", tanto che neanche le piogge e i temporali degli ultimi mesi hanno potuto colmare questa situazione.
Il punto per ogni regione
Valle d'Aosta: nevai già sciolti dal mese di agosto e acqua dimezzata nei fiumi (la portata della Dora Baltea attualmente è di 135 m3/s, valore che un anno fa era di 243 m3/s). Nel complesso è la parte meridionale valdostana a essere maggiormente colpita.
Piemonte: è una delle regioni maggiormente disastrate dalla siccità con limitazioni nell'uso di acqua in più di duecento comuni piemontesi. Il lago Maggiore ha perso quasi un metro di acqua negli ultimi tre mesi (dal 193,89 metri a 192,83) così come anche l'acqua del fiume Po sta scarseggiando.
Friuli Venezia Giulia: anche qui razionamenti di acqua lungo il fiume Meduna. Situazione molto delicata nelle riserve in cui l'acqua si sta prosciugando.
Veneto: anche qui siamo di fronte a una vera emergenza in cui più di 40 comuni hanno richiesto il razionamento dell'acqua. Come in Piemonte, anche qui l'acqua del fiume Po sta scarseggiando.
Lombardia: il problema principale riguarda il settore agricolo con stime di danni intorno ai due miliardi di euro. La regione ha chiesto ai cittadini di limitare l'utilizzo idrico o almeno di consumare acqua per ragioni essenziali.
Liguria: la mancanza di acqua è tra i problemi principali della regione, tanto che è stato chiesto di ridurne i consumi, evitando di annaffiare orti e giardini.
Trentino Alto Adige: anche qui l'acqua dei fiumi va scarseggiando, nel comune di Ronzo-Chienis, sospesa la fornitura di acqua alla popolazione durante le ore notturne.
Emilia Romagna: come per la Lombardia, anche qui il settore agricolo è in grande sofferenza a causa della mancanza di acqua e dell'aumento delle temperature.
Toscana: anche qui si fa sentire la mancanza di acqua causata dalle poche piogge durante l'anno e soprattutto negli ultimi mesi, insufficiente per colmare la sete d'acqua delle falde sotterranee a disposizione dei pozzi, anche se la situazione è monitorata e non appare molto grave.
Marche: dimezzata l'acqua nei fiumi rispetto agli ultimi anni a causa delle poche precipitazioni sul territorio.
Abruzzo: maggiori problemi hanno colpito l'agricoltura, con una riduzione nella produzione delle coltivazioni (-15 % del grano rispetto agli scorsi anni).
Molise: qui la situazione è sotto controllo con qualche problema sulla zona costiera che sta colpendo il settore agricolo delle coltivazioni.
Umbria: calo di acqua nel lago Trasimeno (3 cm.) e nel fiume Tevere (6 cm.).
Lazio: la situazione sta peggiorando giorno dopo giorno; è stato richiesto di limitare i consumi di acqua nella città di Roma. Nei dintorni di Viterbo, invece, la situazione è molto delicata.
Campania: vi è un calo delle acque dei fiumi, ma per il momento la situazione è tenuta sotto controllo, senza nulla da segnalare.
Basilicata: anche qui per il momento non è segnalata alcuna emergenza.
Puglia: scattata la fase pre-allarme, per il momento la situazione è tenuta sotto controllo anche grazie alle piogge degli ultimi mesi con netti miglioramenti rispetto agli scorsi anni.
Calabria: temperature di notevole aumento mettono in sofferenza il settore agricolo e la floricoltura.
Sicilia: appare come sempre la regione a maggiore rischio di desertificazione, anche se in questo momento la situazione appare normale con miglioramenti idrici rispetto agli scorsi anni.
Sardegna: anche qui non ci sono problemi da segnalare relativi alla siccità, grazie anche all'aumento , come per la Sicilia, alle riserve di acqua.
Nel frattempo il governo Draghi sta lavorando ad un decreto che entrerà in vigore dagli inizi di luglio, soprattutto nelle aree maggiormente interessate (con bollino rosso), non appena sarà dichiarato lo stato di emergenza.