Grazie a specifici dati satellitari e all'IA è stata realizzata la prima mappa completa degli alberi africani: il documento, pubblicato sulla rivista Nature Communications e realizzato sotto il coordinamento di Florian Reiner dell'Università di Copenhagen, mostra come il 30% degli alberi oggetto di 'censimento' si trovi al di fuori delle foreste, molto più quindi di quanto si prevedesse alla vigilia.

Il progetto apre la strada a ricerche simili nel campo dell'ambiente che potrebbero essere pensate anche per compiere delle catalogazioni su scala globale.

Si tratta dunque di un risultato importante soprattutto per le sue potenziali applicazioni, prima fra tutte la possibilità di gestire e ottimizzare al meglio le risorse naturali. "Un progetto gigantesco e straordinario e la sua applicazione - ha raccontato l’autore principale del lavoro, Florian Reiner, così come riportato da La Stampa - potrà estendersi: prima di tutto servirà a mettere sotto osservazione gli ecosistemi più minacciati e, poi, a controllare l’efficacia degli interventi di tutela".

L'apporto delle nuove tecnologie

Per mettere a punto il progetto, gli esperti coinvolti hanno utilizzato le immagini dei satelliti messe a disposizione dall'azienda USA Planet, unitamente all’IA, utilizzata per mappare la copertura arborea di tutta l'Africa.

Sarebbero in totale oltre 230mila le immagini satellitari oggetto di uso, un'abbondanza di fonti che ha condotto ad ottenere anche un altissimo livello di precisione del censimento: i dati satellitari consentono infatti una risoluzione in avvicinamento di soli 3 metri contro i 30 cui si era arrivati in passato. Si tratta in definitiva di una delle istantanee più fedeli e precise mai realizzate di un ecosistema verde.

L'importanza dei risultati per la salvaguardia

A proposito delle potenziali applicazioni, lo stesso Reiner ha parlato di possibili sviluppi lato salvaguardia dell'Ambiente: si, perchè avere la possibilità di tracciare ogni macchia di vegetazione (e con essa il modo in cui si sviluppa e si modifica) può aiutare a comprendere con più cura e precisione quali sono le azioni da intraprendere in suo favore.

Lo strumento può dunque diventare prezioso per tutelare il territorio, controllarne lo sfruttamento e favorirne la sostenibilità sul lungo periodo. Possedere immagini in tempo reale che mappino la flora, infime, potrà offrire un importante contributo anche sul versante cambiamento climatico: sarà possibile capire quali siano in particolare le zone più vulnerabili intervenendo nel modo più specifico possibile data la sovrabbondanza di dati di cui si disporrà.