La suprema Corte di Cassazione,con la sentenza numero 124/2016,ha puntualizzato che in caso di incidente stradale, per non incappare nel cosiddetto “concorso di colpa”, il conducente deve dimostrare di aver fatto tutto quello che era nelle proprie possibilità per evitare il danno.In effetti, per stabilire il comportamento colposo di uno dei due conducenti, bisogna dimostrare anche la corretta condotta di chi ha subito il danno.
È necessario, per chi guida l'automobile, rispettare le norme del codice della strada, ed affidarsi alle regole generali di prudenza e buon senso.
La sentenza nel merito
La sentenza arriva in seguito ad un incidente stradale che ha visto protagonisti due automobilisti. L'uomo coinvolto nel sinistro ha contestato, dinanzi alla Corte, la colpa paritaria attribuitagli dal tribunale, poiché è stata dimostrata l'invasione della corsia di marcia opposta da parte dell'altro automobilista.Questa causa, di per sé, avrebbe potuto dimostrare ampiamente la colpevolezza esclusiva di uno dei conducenti, ma non per la Corte di Cassazione.
Per la suprema Corte, infatti, la colpa dei due automobilisti è da considerarsi paritaria e concorrente, poiché spetta al ricorrente dimostrare di aver fatto tutto il possibile per evitare l'incidente, in particolar modo di aver mantenuto una velocità moderata.
La liquidazione del danno
Per i giudici della Corte, anche la liquidazione del danno è stata effettuata in maniera corretta, stabilendo che questo avvenga in base al valore commerciale del veicolo danneggiato e non in base al costo relativo alla riparazione del mezzo, che risultava superiore rispetto al reale valore dell'automobile.
La linea scelta dalla Cassazione in merito a queste delicate controversie sarà sicuramente motivo di discussione.Una velocità moderata avrebbe potuto evitare l'impatto con una macchina che ha invaso la carreggiata opposta?
I dubbi sono legittimi, fermo restando i criteri da rispettare per gli automobilisti, che restano quelli di prudenza e buon senso nel mettersi alla guida.