Importante operazione, denominata "Milky way", effettuata questa mattina dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Bari. I Finanzieri hanno posto sotto sequesto un caseificio barese e le quote sociali di una SRL riconducibili ad un pregiudicato 37enne originario di Noci considerato vicino al Clan Parisi di Japigia. L'uomo avrebbe accresciuto il proprio patrimonio in maniera illecita, intestando a terzi i propri beni.

Le indagini dei Finanzieri

Il sequestro è consequenziale all'arresto del pregiudicato nocese, già avvenuto nell'ottobre del 2016.

Gli investigatori, infatti, hanno appurato che l'uomo, pur sottoposto ad un procedimento di prevenzione patrimoniale (utilizzato in casi di "vicinanza" ad ambienti criminali di spessore), aveva attribuito a terzil'intestazione delle proprie quote societarie inerenti il caseificio sequestrato oggi. Infatti il pregiudicato determinava direttamente, in modo autonomo ed esclusivo, la gestione del caseificio, utilizzando la sua autorità anche nei confrronti degli intestatari formali. L'uomo avrebbe cos' gestito ogni aspetto dell'attività lavorativa, dalle assunzioni, ai pagamenti dei fornitori, al coordinamento dei dipendenti, ecc... I soci/amministratori di "copertura" avevano, invece, ruoli assolutamente marginali.

Nei loro confronti è stato comunque disposto un sequestro preventivo dei conti correnti bancari poichè sarebbero stati "consapevoli" del proprio ruolo di prestanomeed avrebbero, così, favorito il pregiudicato nocese.

Un sequestro milionario

Il valore complessivo dei beni sottoposti a sequestro è pari a circa 2.500.000 euro. A questo punto il caseificio sequestrato, al fine di assicurare la continuità la vorativa e tutelare i dipendenti, è stato affidato ad un amministratore giudiziario.

Sono tantissimi i sequestri che, negli ultimi anni, vengono eseguiti da Finanzieri, Carabinieri e Polizia ed interessano non solo attività commerciali, come in questo caso, ma anche immobili privati, conti correnti bancari, auomobili, motocicli, beni di lusso di ogni tipo, imbarcazioni. Questi beni sono spesso riconducibili a singoli pregiudicati che li hanno accumulati in maniera illecita, utilizzando per acquistarli denaro accumulato con l'attività criminosa, od addirittura fanno parte del "bottino" dei clan mafiosi. Ponendoli sotto sequestro le Forze dell'Ordine tolgono "ossigeno" alla malavita organizzata, contribuendo, così, ad indebolirla.