Il Comune di Bari, la Città Metropolitana e la Camera di Commercio Italo Orientale hanno organizzato un tavolo di lavoro aperto ai rappresentanti di istituzioni pubbliche e private, dedicato alle opportunità nate con il gemellaggio tra il capoluogo pugliese e la città di Canton. Nel 1986 l’amministrazione comunale ha siglato un accordo con quella che, in pochi decenni, è diventata la terza metropoli della Cina, con circa 13 milioni di abitanti.

A distanza di trent’anni dall'accordo, sono riprese le relazioni tra le due città, con l’obiettivo di sviluppare progetti di collaborazione in diversi settori.

In particolare, durante il convegno sono state esaminate le prospettive in alcuni ambiti chiave come cultura, turismo e innovazione.

Il turismo pugliese guarda alla Cina

Dopo l’esame delle opportunità in campo culturale, una specifica sessione presieduta dall’avvocato Enzo Augusto è stata dedicata al turismo e al marketing territoriale. Ha introdotto il tema Daniela Cupertino, responsabile dell’Osservatorio regionale dei sistemi di istruzione e formazione dell’ARTI, che ha ricordato alcune scadenze importanti: il 2018, anno europeo del turismo tra Europa e Cina, e il 2019, quando Matera sarà la capitale europea della cultura.

Per non farsi trovare impreparati e puntare ad un riposizionamento competitivo verso il mercato cinese in continua crescita, la Regione ha sviluppato un'attività di formazione per le imprese del territorio, illustrata da Marco Bettin, direttore operativo della Fondazione Italia-Cina.

Simone Sturla, della Camera di commercio italiana in Cina, ha sottolineato l’importanza di politiche di marketing adeguate, per far conoscere territori ancora poco noti ai turisti cinesi, mentre Francesco Caizzi della Federalberghi Puglia ha espresso il punto di vista degli operatori locali.

Le opportunità dell’innovazione

L’ultima sessione della giornata di lavori, moderata dalla professoressa Alessia Amighini, responsabile dei programmi di ricerca sulla Cina dell’Ispi, è stata dedicata all’innovazione di prodotto, ma anche ai processi produttivi e organizzativi.

Claudio Petti, dell’Università del Salento, ha esposto un’ampia relazione sullo stato dell’arte nel Paese asiatico, sottolineando la spinta del governo verso una maggiore innovazione, la crescita dei brevetti, i settori che offrono maggiori opportunità, e quelli in cui la Cina è carente e dove l’Italia potrebbe offrire il proprio supporto.

Il professor Mauro De Palma, direttore dell’Istituto nazionale di Fisica di Bari, ha illustrato diversi progetti di collaborazione scientifica attualmente in corso, mentre l’ingegner Michele Vinci, presidente di Masmec Spa, ha raccontato la storia di successo dell'azienda produttrice di macchinari, ed i suoi piani di sviluppo in Cina.

Gli strumenti per crescere

Infine Luca Felletti, responsabile funzione Corporate e Investment Banking della Banca Popolare di Bari, ha esaminato una serie di strumenti innovativi per il finanziamento delle imprese che vogliono intraprendere un processo di crescita basato su innovazione e internazionalizzazione.

In un panorama reso più complesso dal sistema di regole vigenti in Italia, esistono diverse soluzioni alternative da scegliere a seconda degli obiettivi, delle prospettive di sviluppo e dei tempi necessari.

Dal Private Equity, con la partecipazione delle banche al capitale di rischio delle aziende attraverso l’emissione di obbligazioni convertibili, alla quotazione in borsa; dai mini-bond a forme particolari di credito come il Finanziamento Innovazione, fino alle soluzioni offerte dalla SACE della Cassa depositi e prestiti. La discussione si è conclusa, quindi, con una rassegna di opportunità concrete per le imprese, che presuppongono un’apertura al mercato globale ed una sinergia con le istituzioni del territorio.