Come anticipato nella giornata di ieri, la Corte Federale della FIGC ha respinto il ricorso presentato dalla S.S. Lazio e dal suo calciatore Stefano Mauri contro la squalifica di 6 mesi comminatagli dalla Commissione disciplinare in primo grado, in merito all'accusa di omessa denuncia per gli incontri Lazio-Genoa e Lecce-Lazio della stagione 2010/2011.
Mesi di squalifica che, secondo la sentenza giunta nella serata di ieri, passano inoltre da 6 a 9, decretando implicitamente la fine anticipata della stagione in corso per il calciatore.
Forte il malumore in casa Lazio, con l'ex capitano biancoceleste che si è espresso così attraverso il proprio sito ufficiale: "Pago 9 mesi di squalifica per il mio rapporto di amicizia con Alessandro Zamperini (radiato per calcioscommesse, ndr.); confido nel Tnas per tornare in campo a guidare i miei compagni e la mia Lazio".
Parole dettate dall'amarezza causata da una decisione inattesa anche dallo stesso avvocato del calciatore, Amilcare Buceti, che nel pomeriggio si era detto ottimista sull'assoluzione totale del proprio assistito.
Come annunciato dal centrocampista, è assai probabile un nuovo ricorso, questa volta al Tnas (Tribunale Nazionale di Arbitrato per lo Sport), dove Mauri si giocherà le sue ultime carte per provare a dimostrare la propria estraneità alle accuse nei suoi confronti.
Ricordiamo che le richieste iniziali da parte del Procuratore federale Stefano Palazzi, erano di 4 anni e 6 mesi, oltre a 6 punti di penalizzazione nei confronti della squadra capitolina; con questa sentenza viene dunque accertato il reato di omessa denuncia relativa alla doppia sfida con Genoa e Lecce del campionato 2010/2011, quando Mauri non avrebbe comunicato alle autorità quanto appreso da fonti dirette in merito allo scandalo-combine.
Tuttavia, la società Lazio non verrà punita con alcun punto di penalità per l'ipotesi di responsabilità oggettiva, e non rischierà in nessun modo l'esclusione dalle competizioni europee.