Rudi Garcia voleva vincere e nella settimana passata non ne ha fatto mistero. Ma stasera l'ottimo tecnico ex Lille, di problemi ne aveva due: il primo riguarda la squadra nettamente dominatrice di questo torneo, la Juventus schiacciasassi che ha infine triturato anche la squadra rivelazione; il secondo problema di Rudi Garcia è che non gli riesce più di vincere, e convincere, senza attaccanti di ruolo.

E infatti, nelle intenzioni, la Roma di stasera era una squadra offensiva, ma il tridente formato da Gervinho, Ljajic e Totti, non ha trovato mai la profondità necessaria, vanificando lo sterile possesso-palla romanista.

I tiri di Ljajic e Pjanic (7' e 10') testimoniavano più che altro la difficoltà romanista di entrare in area. Fino al gol juventino (17' : servizio di Lichtsteiner per Tevez in area che passa a Vidal a pochi passi da De Sanctis), la Roma aveva inutilmente pressato la Juventus solo per temere le sue ripartenze e per capitolare al primo, vero tiro verso la propria porta.

Anche la seguente reazione giallorossa, con tentativi di Pjanic e Dodò sempre dalla distanza, ponevano il solito problema, finora scarsamente considerato da Garcia: può esistere un gioco offensivo senza punta di ruolo centrale?

Nella ripresa, dopo quattro minuti, Pirlo batte una punizione e Bonucci devia in rete davanti alla porta, con mezza difesa a dormire.

Partita virtualmente finita e sarebbe stato meglio per una Roma ormai alle corde. I successivi 42 minuti sono serviti solo ad aumentare il nervosismo della seconda in classifica con le espulsioni di De Rossi (fallo a piedi uniti su Chiellini al 74') e Castan, un minuto dopo, per aver evitato che la palla entrasse in rete con le mani, prima del terzo gol, su rigore, di Vucinic.

Nel complesso, ribadito lo strapotere juventino sul campionato, questa sconfitta non toglie nulla alle vere ambizioni romaniste che attengono, ovviamente, ad un piazzamento utile per disputare la Champions League. Ed è l'obiettivo che, con grande umiltà e consapevolezza, la squadra dovrà perseguire.

Perdere a Torino, contro una squadra che non ha rivali in Italia, non deve né deprimere né fornire ulteriori alibi alla Roma,  la quale non è team perfetto ma perfettibile ed ha bisogno di chiarire certi equivoci di fondo dal punto di vista tattico come quello di schierare tre finte punte e nessun centravanti di ruolo.

Sotto tono tutta la squadra, a parte Benatia e Strootman.  Troppo modesto Dodò, sensa senso la prova di Ljajic e sotto la media stagionale, Totti e De Rossi.

Juventus sempre la solita, ormai da tre anni. Colpa degli altri se non trovano ancora le giuste contromisure. Difesa d'acciaio, centrocampo orchestrato da Pirlo (stasera non in perfette condizioni) e da un sontuoso Vidal. Tevez mobile ma un po' fumoso, Llorente quasi mai pericoloso.

Rizzoli ha arbitrato con la consueta precisione.

Domani, ripresa degli allenamenti a Trigoria per chi non ha giocato stasera.

Juventus (3-5-2): Buffon, Barzagli, Bonucci, Chiellini, Lichtsteiner, Vidal (77′ Marchisio), Pirlo, Pogba, Asamoah, Tevez (58′ Vucinic), Llorente (80′ Quagliarella)

A disp.: Storari, Rubinho, Caceres, Ogbonna, Isla, De Ceglie, Padoin, Marchisio, Pepe, Vucinic, Quagliarella, Giovinco.

All. Conte. Squalificati: nessuno.

Roma (4-3-3): De Sanctis, Maicon, Benatia, Castan, Dodò (54′ Torosidis),  Pjanic (54′ Destro), De Rossi, Strootman, Ljajic, Totti (71′ Florenzi), Gervinho

A disp.: Skorupski, Lobont, Torosidis, Jedvaj, Burdisso, Bradley, Marquinho, Taddei, Destro, Caprari, Florenzi, Borriello

All. Garcia.

Arbitro: Rizzoli di Bologna.

Assistenti: Stefani-Faveriani

IV Uomo: Manganelli

Arbitri di porta: Mazzoleni-De Marco