Il mercato di giugno è lontano, ma neanche tanto poi... I sussurri che nascono in inverno e in primavera lasciano spesso il tempo che trovano, ma hai visto mai che qualche previsione sconsiderata poi non si avveri?

Questo è il caso di Andrea Mandorlini, tecnico dell'Hellas Verona dei miracoli che domenica è riuscito a bloccare sul pareggio nientemeno che la capolista Juventus. La squadra ha reagito con grinta e coraggio, ovvero le doti principali del suo tecnico, ad un brutto primo tempo e nella seconda frazione di gara è riuscita a ribaltare la gara, pareggiando al 94esimo.

Nelle interviste del dopo gara, Mandorlini ha espresso tutta la sua soddisfazione, e il carattere della squadra nel secondo tempo gli è piaciuto particolarmente. Non è mancato l'accenno all'arbitraggio, ritenuto dai più nettamente pro Juve, ma il tecnico non ne ha fatto un dramma.

Sono state altre le dichiarazioni che se interpretate correttamente, danno vita ad una serie di considerazioni da non snobbare. Il tecnico, ex giocatore dell'Inter di Trapattoni, che ottenne lo scudetto dei record nell'epoca dei 2 punti a vittoria, ha ammesso di non aver idea di cosa succederà in futuro, e si è soffermato particolarmente sul fatto che di sogni da realizzare ne ha tutt'ora, nonostante già una buona porzione siano ormai stati belli che archiviati.

A domanda precisa su un suo possibile passaggio sulla panchina dell'Inter il tecnico ha risposto che l'Inter è la sua squadra del cuore e che per il momento non pensa ad un cambio di scenario per la sua carriera di allenatore. Tra le righe si sono capite cose che forse in realtà già si conoscevano, ovvero che Mandorlini è innamorato di Milano e dell'Inter, società con cui come detto prima, da giocatore in passato ha vinto tanto.

Il mister ha lasciato così facendo uno spiraglio aperto per il futuro, anche immediato, nel caso a giugno la società del magnate Thohir avesse bisogno di linfa sulla panchina.

Nei giorni scorsi il presidente indonesiano, ha rinnovato la fiducia al tecnico Mazzarri, ma risulta difficile credere che con pessimi risultati da qui a fine campionato, il tecnico di San Vincenzo potrà stare tranquillo.

Ragion per cui, credere in un futuro con Mandorlini, interista vero, sulla panchina dei nerazzurri è tutt'altro che utopia. In effetti, oltre alle qualità emozionali, il buon vecchio Andrea ha dimostrato in questa prima metà di stagione, grande sagacia tattica, facendo rendere al massimo gente come Toni, alla veneranda età di 36 anni capace di andare in doppia cifra di goal in campionato, Iturbe e Romulo, letteralmente resuscitati dalla cura Mandorlini, senza dimenticare Jorginho, ovvero il faro di centrocampo passato al Napoli nel mercato invernale.

Un allenatore che sa lavorare coi giovani, permettendogli di crescere, e anche dare una mano ai senatori, doti che lo renderebbero ideale per una permanenza duratura sulla panca meneghina. Staremo a vedere. Il futuro riserva sempre sorprese.