Mondo Inter in subbuglio per la notizia, triste ma in fondo prevedibile, della decisione della bandiera Javier Zanetti, che approdò in Italia nel 1995 dal Banfield, segnalato da Angelillo, di appendere le classiche scarpette al chiodo.
L'Inter modello Erick Thohir, per ora tanti proclami e pochi risultati, ha disputato una stagione, quella 2013/2014, particolarmente grigia, nonostante la feroce determinazione che è il marchio di fabbrica di Mazzarri e alcune felicissime intuizioni di calciomercato (es. Icardi, un grande futuro davanti), dopo qualche bidone di troppo e la scelta del mitico Zanetti di farsi da parte rappresenta la degna conclusione di un'annata evidentemente nata sotto una cattiva stella. Zanetti ha 41 anni. E scusate se è poco. Ci pare di poter dire che ha fatto il suo tempo. Entrerà a far parte dello staff dirigenziale in pompa magna, com'è giusto e quasi inevitabile che sia.
L'ultima partita di Javier Adelmar Zanetti (questo il suo nome completo), alto 1,78 per un peso di 75 kg, sarà Inter-Lazio e questo incontro resterà indelebile nella memoria di Zanetti calciatore corretto e inesauribile, professionista esemplare.
Impressionanti i suoi numeri, 856 partite al suo attivo così distribuite: 615 incontri disputati in A, 159 nella coppe europee, 71 in Coppa Italia e 10 in altre competizioni. Autentico maratoneta, dotato di qualità atletiche evidentemente sopra la media, Zanetti si è caratterizzato per un modo maschio ma al tempo stesso pulito di interpretare il suo ruolo di Capitano di tante battaglie. Lui è quello che ha alzato la Champions del Triplete, ma anche quello che non ha mai tirato indietro la gamba quando l'Inter si è confermata la pazza squadra ben raccontata dal suo stesso azzeccatissimo inno. Davvero una straordinaria carriera quella del gladiatore Zanetti.
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