C’è un uomo seduto su una transenna, allo stadio, prima checominci la partita Napoli - Fiorentina, finale di Coppa Italia. Ancoraprima, fuori dallo stadio, disordini violenti, colpi d’arma da fuoco, feriti tra forze dell’ordine e cosiddettitifosi. Un ferito gravissimo, forse inpericolo di vita, è napoletano.

Le notizie si rincorrono freneticamente, c’èconfusione, la partita non inizia. L’uomo è sempre lì, sulla transenna, indossa una maglietta estremamente provocatoria, dietro ha la scritta “libertà per gli ultras”e davanti, peggio, “Speziale libero”.

Speziale è quello che è dentro per aver ucciso Raciti, poliziotto inservizio durante il derby siciliano. Più tardi si saprà che l’uomo sullatransenna è chiamato “Genny a carogna” e, telecamere docet, gode di un potereda far invidia a molti politici. La curva pende dalle sue labbra, lui parla conle forze dell’ordine e addirittura, sceso in campo, con il giocatore Hamsik.

Fuori da qualsiasi regola, qualsiasi legge, tranne la sua. E’ l’uomo sulla transenna,come ripeteranno in tanti, a decidere che la partita si può giocare. Già tuttoquesto è scandaloso, ma a peggiorare le cose ci si son messi i media. Perchéora, come se ne avesse bisogno, “Genny a carogna” è un nuovo eroe, al contrarioma un nuovo eroe.

Uno potente, che gli altri temono e al quale obbediscono,muti e rassegnati. Uno al quale schieredi ragazzini – assolutamente non solo napoletani – con pochi e molto confusimodelli e/o esempi da seguire, si ispireranno. Perché il suo modello è facile da capire: lui comanda, gli altri no.Basta. Facile prevedere magliette con la sua faccia, oltre quella con lescritte di cui sopra.

Perché questo è un paese molto strano, dove davvero pochisecondi possono bastare per creare una celebrità. Altre voci si rincorrono, siscopre che “Genny” è al secolo Gennaro De Tommaso, figlio di Ciro, affiliato alclan camorristico Misso, del quartiere Sanità di Napoli.

Forse, quindi, è solo un mediatore, esegueordini.

Però la faccia in televisione è la sua, quella ripresa dai giornali dimezzo mondo è la sua e anche se il Napoli alla fine vince la Coppa Italia, saràdifficilissima dimenticarla. Invece no, perché questo è un paese strano, sidiceva. C’erano, in tribuna, Renzi e la Pascale. Però la decisione più importante,agli occhi del mondo, l’ha presa la carogna. Tra breve il campionato finirà, siandrà verso i mondiali in Brasile ( dove altri drammi si stanno consumando inqueste stesse ore ) e ci dimenticheremo anche di questo ennesimo orribile episodio, preferendo distrarci, ofarci distrarre, da un rigore o un fuori gioco. Panem et circenses . Semper.