Andiamo a compiere un'analisi tecnico-tattica degli attaccanti che il c.t. Prandelli ha scelto di portare con sé in Brasile.



Antonio Cassano
(Parma): Testa matta dalla classe cristallina; ha trascinato a suon di gol il Parma al sesto posto in campionato, riguadagnandosi così anche la Nazionale. Per dispensare assist ai compagni, predilige la posizione di seconda punta a sostegno di un'attaccante centrale intorno al quale fare movimento. Non molto veloce con le gambe ma rapidissimo con i piedi, Cassano prevede l'azione ed inventa palloni con dei colpi di genio che fanno la fortuna degli altri attaccanti. Il suo limite è la tenuta fisica per tutta la partita: si isola se rimane avulso dal gioco e non riceve palla.


Alessio Cerci (Torino): Ala vecchio stile reinventata seconda punta da Ventura, Cerci abbina classe e velocità al servizio della propria squadra. Ripiegando spesso per fare la fase difensiva, è un ottimo collante della squadra con la trequarti ed è micidiale nei contropiedi. Quest'anno, in appoggio ad Immobile, ha trascinato il Torino ad uno storico settimo posto che è valso una qualificazione ai preliminari di Europa League (proprio ai danni del Parma di Cassano). Utilissimo a gara in corso, quando le squadre sono allungate e c'è spazio per le incursioni in velocità.


Lorenzo Insigne (Napoli): Velocissimo tuttofare napoletano; sulla trequarti può interpretare qualsiasi ruolo e questa duttilità è stata fondamentale per permettergli di guadagnarsi un posto in Brasile (a discapito di Giuseppe Rossi). Molto veloce ed abile con entrambi i piedi, salta l'uomo con estrema facilità ed è anche un mago dei calci piazzati (vedere Napoli - Borussia Dortmund del 18/09/2013 per credere). Proprio la sua duttilità tattica lo esclude dai possibili titolari, ma ne fa un punto fermo per il c.t. tra le alternative.


Mario Balotelli (Milan): Di Mario si potrebbe dire tutto e il contrario di tutto. Fortissimo fisicamente ma poco combattivo, talentuosissimo con i piedi ma testardo, molto veloce ma a tratti ciondolante. Il limite non è fisico né tecnico, semmai caratteriale: finché c'è, è potenzialmente devastante. Attaccante centrale col vizio di svariare su tutto il fronte offensivo, rende al meglio quando può interagire un un centravanti vecchio modello che non fingendosi un centravanti. Con Immobile potremmo vederne davvero delle belle, se il c.t. Prandelli deciderà di schierarli insieme e se la pubalgia che lo ha colpito si risolverà in tempi brevi. Ha sempre sostenuto di puntare al livello di Messi e Ronaldo; questo mondiale è un'importante occasione per dimostrarlo, soprattutto perché Prandelli ha cercato di costruire la squadra su di lui.


Ciro Immobile (Borussia Dortmund): Fresco di trasferimento al Borussia Dortmund del mago Klopp, Ciro è un attaccante moderno di scuola-Zeman (lo ha allenato ai tempi del Pescara, insieme ad Insigne) che quest'anno con il Torino ha trovato la definitiva consacrazione: 22 reti in Serie A e titolo di capocannoniere. Il suo partner abituale è l'altro granata, Alessio Cerci, ma Immobile ha dimostrato di saper interagire al meglio anche con altri attaccanti che facciano movimento attorno a lui. In questo senso, con Balotelli formerebbe una delle coppie più forti di questo mondiale; staremo a vedere.



Nell'ultimo test con la Fluminense ha siglato tre reti e fatto due assist all'amico Insigne, è decisamente il più in forma tra i nostri attaccanti: un ottimo biglietto da visita.