Analisi tecnico-tattica dei difensori che il c.t. Prandelli ha scelto di portare con sé in Brasile.
Ignazio Abate (Milan): Terzino destro tutto corsa e grinta; ci mette sempre molto impegno e spinge a più non posso sulla corsia di appartenenza, ma non basta la buona volontà per fare dei cross precisi (o anche solo decenti). Detto del suo limite nel crossare il pallone, di buono c'è che Abate è velocissimo ed è dotato di un'ottima resistenza, riesce quindi a fare la diagonale difensiva diligentemente anche quando la partita è vicino al 90'. In ballottaggio fino all'ultimo con Cristian Maggio, si è guadagnato il posto al mondiale per il problema al pneumotorace del napoletano; questo tuttavia non gli ha permesso di essere il titolare a destra, ruolo ricoperto da Darmian.
Ignazio Abate (Milan): Terzino destro tutto corsa e grinta; ci mette sempre molto impegno e spinge a più non posso sulla corsia di appartenenza, ma non basta la buona volontà per fare dei cross precisi (o anche solo decenti). Detto del suo limite nel crossare il pallone, di buono c'è che Abate è velocissimo ed è dotato di un'ottima resistenza, riesce quindi a fare la diagonale difensiva diligentemente anche quando la partita è vicino al 90'. In ballottaggio fino all'ultimo con Cristian Maggio, si è guadagnato il posto al mondiale per il problema al pneumotorace del napoletano; questo tuttavia non gli ha permesso di essere il titolare a destra, ruolo ricoperto da Darmian.
Matteo Darmian (Torino): Terzino ambidestro, come De Sciglio, può giocare sulla corsia destra o quella mancina, anche se nasce per calcare la fascia destra. Ha esordito in Nazionale da poco (1 presenza) ma, complice la strabiliante stagione del Torino, Matteo si è imposto prepotentemente tra i terzini convocabili ed ha ottenuto perfino la fiducia del c.t. Prandelli, che lo ha premiato rendendolo un titolare.
Mattia De Sciglio (Milan): Difensore polivalente ed elegante; gioca come terzino ma all'occorrenza può fare anche il centrale (ruolo ricoperto negli allievi nazionali). Ambidestro, può quindi giocare tranquillamente sia a destra che a sinistra, preferendo tuttavia giocare sulla corsia mancina. Vittima di una sfortunata stagione rossonera; Mattia è comunque uno dei pochi che è riuscito a salvarsi dalle critiche, grazie all'impegno che ha sempre messo a disposizione della squadra. De Sciglio è, nonostante la giovane età (classe 1992), titolare fisso a sinistra della retroguardia Nazionale da ormai oltre un anno; un ruolo spesso rimasto scoperto da giocatori di puro talento, che ha visto finalmente in lui un degno interprete.
Andrea Barzagli (Juventus): Titolare nella Juventus e in Nazionale, Barzagli ha un ottimo senso della posizione ed una possente struttura fisica, il che gli permette di avere spesso la meglio nei contrasti. Nonostante sia relativamente lento, ha saputo colmare questo limite affinando la tecnica di marcatura e degli interventi. Con ormai 33 primavere alle spalle, è il difensore centrale meno giovane di tutta la rosa; questo, unito a degli acciacchi fisici dell'ultimo minuto, potrebbe favorire altri suoi colleghi per la maglia da titolare.
Leonadro Bonucci (Juventus): Centrale abile nell'impostazione; nella Juventus gioca nel mezzo della linea difensiva a 3, tra Barzagli e Chiellini, e per questa sua collocazione non è sicuro di un posto da titolare, visto che Prandelli applica la difesa a 4 con i terzini che spingono ed il mediano che si abbassa ad impostare. Nonostante non sia il titolare, è comunque un ottimo difensore centrale; anche lui, come Chiellini, sale spesso sui calci piazzati a cercare la rete (giá trovata 2 volte con la maglia della Nazionale).
Giorgio Chiellini (Juventus): Roccioso centrale difensivo campione d'Italia, Chiellini quest'anno ha ricoperto il ruolo di centrale sinistro nel 3-5-2 disegnato da Antonio Conte per i suoi; questo, unito alle sue origini calcistiche, gli permette di poter giocare senza paura anche come terzino sinistro in caso di necessità. Titolare della retroguardia, in coppia con Barzagli, è un difensore col fiuto del gol: 4 reti in 68 presenze con la nazionale. La sua pecca maggiore è la ruvidità con cui effettua gli interventi: essendo un Marcantonio con dei piedi non proprio fatati, ferma gli attaccanti come può.
Gabriel Paletta (Parma): Difensore argentino naturalizzato italiano, è stato protagonista della cavalcata che ha portato il Parma al sesto posto in Serie A; meriti che hanno attirato su di lui gli occhi dei grandi club, tra i quali la Juventus dei suoi compagni di Nazionale. Arrivato in Brasile acciaccato più o meno come Barzagli, col quale si contende la maglia di titolare, Paletta abbina forza fisica e una discreta agilità; abile nel gioco aereo, si trova più a suo agio sul centrodestra e gioca tranquillamente sia in una difesa a 3 che a 4.
© RIPRODUZIONE VIETATA