E' iniziata una nuova avventura per Cesare Prandelli dopo il fallimento con la nazionale italiana ai Mondiali in Brasile. Si è già detto forse troppo dei malumori e dei litigi che hanno accompagnato questa spedizione ma è ovvio che il ricordo è ancora troppo fresco per non cadere nel discorso, anche in questo giorno di presentazione dell'ex tecnico dell'Italia come nuovo allenatore del Galatasaray.



Prandelli ha sorpreso un pò tutti: solitamente noto per la sua pacatezza e riservatezza, questa volta si è voluto togliere più di un sassolino dalle scarpe e i destinatari principali delle critiche sono stati due grossi calibri del calcio italiano come Mario Balotelli e Giuseppe Rossi.

Cesare Prandelli, frecciata velenosa a Mario Balotelli

Per quanto riguarda SuperMario, Prandelli ha dichiarato senza mezzi termini: "Balotelli per ora ha solo grandi colpi, deve diventare un campione.' 

Una clamorosa bocciatura, immaginiamo molto più sul piano umano che su quello squisitamente tecnico.

Resta da chiedersi come mai, dunque, il CT bresciano abbia deciso di puntare su di lui per questo Mondiale: le alternative non erano molte, siamo d'accordo, ma queste parole di Prandelli su Mario Balotelli si dimostrano perlomeno incoerenti con le scelte adottate. 

Cesare Prandelli: 'Giuseppe Rossi, mi hai deluso più di tutti'

Prandelli si riferisce all' 'uomo' più che al calciatore anche per quanto riguarda il lapidario giudizio su Giuseppe Rossi, tra l'altro, strano a dirsi, uno dei giocatori più apprezzati in passati dall'ex CT della Nazionale. Di lui, Cesare Prandelli ha detto: 'La più grossa delusione dal punto di vista umano però è stata Giuseppe Rossi.'

Naturalmente, il riferimento è al clamoroso botta-risposta nato dall'esclusione dell'attaccante della Fiorentina dalla lista dei ventitrè partiti per il Brasile.



Nonostante tutto, l'allenatore bresciano coglie l'occasione per smentire qualsiasi ipotesi di spaccatura nello spogliatoio come causa del fallimento della Nazionale: 'Qualcuno dei miei giocatori è stato tradito dalla paura, ma non è vero che il gruppo era diviso.'

Su quest'ultima affermazione, difficile trovarsi d'accordo con Cesare Prandelli, visti i particolari inquietanti emersi e raccontati dopo la malaugurata fine della nostra avventura dei Mondiali.