E sono 38 anni, scusate se è poco: giorni importanti a Roma per il genetliaco di un momumento del calcio capitolino e cioè Francesco Totti da Porta Metronia, nato per stupire e per servire la gloriosa maglia giallorossa negli anni bui come in quelli gloriosi; questi ultimi sono culminati con la storica vittoria di uno scudetto con Capello in panca e Sensi che non badò davvero a spese, nel 2001, per rispondere allo scudetto laziale del 2000, collocando al fianco di Totti un duo d'attacco destinato a essere a lungo ricordato nella Roma: Batistuta-Montella.
Totti, che da tempo ha rinunciato alla nazionale per gestirsi al meglio nell'ultimo segmento di carriera, a Parma ha ricordato perché qualcuno lo chiama simpaticamente "l'elettricista" (Lando Fiorini, storico tifoso): semplicemente accende la luce quando decide di fare sul serio, come nel caso dell'assist a Ljajić in occasione della prima rete vista a Parma nell'1-2 esterno che è valso la quarta vittoria consecutiva in campionato. Roma e Juve guidano la classifica temporanea e proprio oggi un grande del nostro calcio, Gigi Buffon, ha osservato, mettendo le mani avanti, che dopo 4 successi di fila per la Juve non sarà poi così facile ripetersi.
Gli anni in giallorosso sono ora 23 e sono davvero tanti.
E pensare che nell'89 poteva finire... alla Lazio dalla Lodigiani (sarebbe stata davvero tutta un'altra storia). E pensare che nel 1996, con il discusso Carlos Bianchi in panca, Totti fu sul punto di essere ceduto (lo voleva l'Aiax). A Roma non se lo sarebbero mai perdonati. Nel giorno del suo 38mo compleanno è giusto ricordare anche questi particolari.
Cosa c'è da ricordare di lui? Lo scudetto nel 2001, un titolo mondiale nel 2006, la scarpa d'oro di bomber più prolifico in Europa nel 2007? Forse va ricordata una dote che è di pochi nel mondo del calcio moderno: la coerenza, che spesso vale più del talento o delle doti atletiche ricevute in dote da madre natura. Senza Totti a Roma sarebbe stata tutta un'altra storia.
Sabato 27 allo stadio olimpico è in programma Roma-Verona ma a rubare la scena e l'occhio sarà soprattutto lui, un mito ricco di umanità nonostante abbia avuto davvero tanto dalla vita, festeggiato con calore dai suoi sostenitori, con una segreta speranza nel cuore e cioè che il figlio Cristian abbia preso anche solo il 50% del talento paterno... Se fosse proprio lui, Cristian, il campione del futuro romanista? L'ipotesi è davvero suggestiva.