Abbiamo intervistato l'ex Dirigente juventino, Luciano Moggi chiamato da tutti "Lucianone". Come ben ricorderete Moggi, nel 2006 è risultato uno dei maggiori imputati dello scandalo Calciopoli. L'ex dirigente è nel mondo del calcio da ben 40 anni, esattamente dal 1970. Oggi si occupa di giornalismo, infatti scrive per dei quotidiani importanti ed il suo rapporto col calcio è rimasto da opinionista e cronista. Chi meglio di Moggi sarebbe in grado di commentare una partita nazionale?
Abbiamo fatto a lui alcune domande inerenti a quel periodo nero, alla sua fede e a cosa pensa oggi del calcio.
Moggi, ha raccontato di essere molto devoto del frate di Pietralcina e di aver trovato spesso nel suo cammino, molte immagini che ritraevano San Pio. Tutti gli anni è andato in pellegrinaggio a Lourdes -dice l'ex Dirigente "Non per chiedere qualcosa per me, ma per pregare la Vergine per coloro che commettono il male perché un mondo di pace e di serenità, sarebbe una grazia per tutti".
Moggi, ha smentito di aver pregato affinchè non dessero un rigore che non c'era a favore della Juventus. Continua Lucianone "ciò che mi fa rabbia è vedere coinvolte in questo scandalo, brave persone che non avrebbero nulla a che fare con la giustizia, io combatto per loro ogni giorno".
Moggi, è illusione chiedere alla politica di tornare ad investire insieme alle società calcistiche sui vivai dei giovani?
Queste sono cose che la politica non può fare, ci vogliono dei dirigenti che possano fare quello che attualmente non viene fatto. Anzichè comprare tanti giocatori bisognerebbe formare i giocatori e questo potrebbe essere un risparmio ed un qualcosa di qualità che può portare il calcio italiano a fare delle cose buone ed importanti.
Lei riesce a coinciliare il lavoro con la fede. In che modo?
Per esempio quando ancora ero alla Juventus, la domenica non riuscivo ad andare a messa però tutte le mattine, durante la settimana, m'impegnavo ad andare in chiesa e a raccogliermi in preghiera nel silenzio per pregare intimamente il Signore.