Fantamercato? Forse. Ma i termini per un fantastico colpo da parte della Roma di James Pallotta per portare in maglia giallorossa Zlatan Ibrahimovic potrebbero anche esserci realmente, per diversi motivi nei quali entreremo più avanti. Una Roma con Ibrahimovic terminale del tridente d'attacco di Garcia alzerebbe l'asticella del livello giallorosso, sia nel confronto interno con la Juventus, sia nella nuova dimensione europea che la squadra andrebbe ad assumere.

Arrivano dalla Svezia i consigli a Ibrahimovic di andare a concludere la sua carriera all'ombra del Cupolone: "La Roma è il posto giusto per lui".

Ne è convinta Jennifer Wegerup, giornalista e amica del centravanti del PSG: "è dispiaciuto di non aver mai giocato a Roma". La Wegerup ci tiene comunque a precisare che si tratta di un consiglio da 'amica', non di una notizia. Detto questo ecco alcuni motivi per cui potrebbe non essere solo fantasia. Il tempo dell'amore non è mai andato oltre i tre anni per Ibra, è stato così dall'inizio della sua a carriera nel Malmoe, per proseguire poi con Ajax, Juventus, Inter, Barcellona e infine Milan: mai più di tre anni con la stessa maglia. Al Paris Saint Germain Zlatan è ora alla terza stagione, e il suo rapporto con il tecnico della squadra campione di Francia, Laurent Blanc, non è dei migliori. Qualora il talento ex Juve, Inter e Milan dovesse davvero lasciare Parigi, non vedendo quale collocazione potrebbe avere nei grandi club europei e considerando che non rinuncerebbe a giocare la Champions, e tra l'altro l'Italia sarebbe casa sua, potrebbe decidere di tornare a regalare gesti tecnici e atletici del suo repertorio al nostro campionato: in quel caso l'approdo in giallorosso sarebbe uno dei pochi possibili.

Ci provò Franco Sensi nell'estate del '93 a portarlo alla Roma: andò invece alla Juve.

Nell'ipotetica operazione Ibra il problema numero uno sarebbe l'ingaggio. Elevatissimo quello di Parigi: 12 milioni di euro più bonus, non è un ingaggio da Roma e da calcio italiano; quindi ci vorrebbe una forte rinuncia da parte dell'attaccante svedese a una bella fetta del suo stipendio.

Chissà. L'altro problema quello caratteriale: Ibra è abituato ad essere prima donna in qualsiasi club, il suo caratterino è noto vuole essere il numero uno - è notizia recente il suo malcontento dopo essere stato proclamato secondo atleta di sempre in Svezia, dietro Borg: "è come arrivare ultimo" dichiarò - A Roma però c'è già un re, indiscusso, amato e acclamato: Francesco Totti.

A Barcellona il rapporto tra Ibrahimovic e Messi non è stato facile. Sarebbe possibile la convivenza con il Capitano? Per ora, ci teniamo a ribadirlo, si tratta solo di consigli personali dati pubblicamente a Ibrahimovic da una sua amica svedese di professione giornalista, non di notizie di calciomercato. Ma l'idea è affascinante.