Al mensile GQ tempo fa aveva confessato: «se scoprissi un compagno venduto, non lo denuncerei. Io non faccio il delatore. In silenzio lo ammazzerei di botte». E pare che le botte siano il mezzo preferito da Pablo Daniel Osvaldo per fronteggiare la frustrazione o regolare i conti con i compagni negligenti. Nel 2011, in occasione della partita Udinese-Roma, Lamela non gli passa la palla e lui s'infuria. Nello spogliatoio chiede spiegazioni, Lamela dapprima resta muto e poi lo provoca, pare nominando invano il nome di Diego Maradona, idolo intoccabile, quasi una divinità mondana, nonché concittadino di Osvaldo l'iracondo. Quest'ultimo reagisce con uno schiaffone. E più di uno sono gli schiaffoni sferrati al malcapitato José Fonte, difensore portoghese, che ha pure allegato come prova del pestaggio subito un autoscatto con occhio nero. Ultimo combattimento in ordine di tempo, l'ormai leggendario regolamento di conti con Icardi, anche lui colpevole di avere la testa tra le nuvole, ma il buon Mauro deve aver capito che non passar la palla all'italo-argentino più focoso del globo può costar caro.

E, stando a quanto scrive il Corriere della Sera, pare che non solo Mauro Icardi sia stato vittima dell'ira funesta di Osvaldo, ma anche l'allenatore Roberto Mancini, a cui l'attaccante avrebbe tentato di mettere le mani addosso. L'indiscrezione non è stata confermata dal club, ma sembra essere una notizia sicura. «Non ho nulla di personale contro di lui», ha dichiarato sibillino Mancini proprio oggi, «spero trovi presto una collocazione».

Eppure, dato il caratteraccio e il gusto per la trasgressione, collocarlo non sarà per niente facile: Osvaldo vorrebbe il Milan o la Juve, ma i club temono guai disciplinari. E intanto di guai ne ha anche lui: nei giorni scorsi intendeva denunciare la società nerazzurra per mobbing, ma l'Inter l'ha battuto sul tempo. Dopo l'irreperibilità dei giorni scorsi (Osvaldo non si è dato pena di comunicare che non si sarebbe presentato per tre giorni agli allenamenti), il club aveva deciso la sospensione. Ieri l'attaccante si è presentato alla Pinetina, chiedendo di entrare, ma è stato respinto. Ora la società vuole andare fino in fondo e ha deciso di procedere per vie legali. Per l'inadempimento e, chissà, anche per la tentata aggressione a Mancini. Nessuno intende perdonare Osvaldo il bad boy.