Dopo la sconfitta con la Sampdoria, il bilancio dell'Inter del redivivo Mancini diventa sempre peggiore. Andiamo a vedere nel dettaglio la questione. Quest'anno l'Internazionale ha giocato l'Europa League, che è ovviamente un buon mezzo per guadagnare qualche spicciolo da reinvestire per tornare grandi. Per contro, la seconda coppa continentale si gioca di giovedì, sfalsando il ritmo della squadra con anticipi e posticipi, cosa che una squadra senza Europa - ad esempio la Sampdoria - riesce a gestire e preparare in maniera molto diversa.

Altra questione è quella del cambio in panchina.

Walter Mazzarri è stato molto criticato, ed in effetti il suo cercare disperatamente scuse per le sconfitte o i pareggi dei nerazzurri è risultato antipatico anche all'osservatore esterno, figuriamoci ad un tifoso della Beneamata, di norma esigente e viziato dal recente triplete dell'era-Mourinho. Ma le medie erano altre.

Mazzarri ha infatti collezionato un totale di 17 partite. 8 di queste erano vittorie, 6 pareggi e 3 sconfitte. Un totale di 30 punti totali a partita tra Europa League e campionato. Media punti a partita di 1,76. Mancini in 25 partite ha invece raccolto 8 vittorie, 8 pareggi e 9 sconfitte. 32 punti totali, per una media a partita di 1,28 punti.

Ricordiamoci anche che il centrocampo di Mazzarri non poteva contare su elementi di valore come Santon, Brozovic e Shaqiri, ma solo su Kovacic - ancora troppo acerbo, probabilmente - e su Kuzmanovic, non certo l'uomo a cui pensereste per rinforzare la vostra mediana, mettiamola così.

Sicuramente la strategia futura dell'Inter, specie dopo la partita persa a Genova, passa da un campionato 2015/16 senza Europa e senza distrazioni. Si punterà su una monetizzazione per un elemento di valore o comunque richiesto dal mercato che può avere vari nomi (Kovacic? Icardi? Guarin?) e sul lavoro del tecnico di Jesi sin dal primo giorno di ritiro.

Sicuramente si vorrà anche lanciare qualche giovane interessante in prima squadra, così come dimostrano le convocazioni del rumeno Puscas e del ghanese Donkor tra i "grandi". La strada è lunga ma coi giusti rinforzi esistono tutti i presupposti perché la società nerazzurra torni tra le grandi d'Italia.