Inutile dire che sia un ottimo periodo per la Juventus di Massimiliano Allegri. Quarto scudetto praticamente già cucito sul petto, quarti di finale di Champions raggiunti con una prova magnifica a Dortmund, i tifosi juventini posso essere certamente contenti di questa parte di stagione dei bianconeri. Ma sembra proprio che l'era Madama sia appena cominciata, come ha confermato Beppe Marotta, nell'intervista rilasciata al Corriere della Sera.
Un buon periodo - Se è vero, infatti, che la Juventus sta raggiungendo gli obiettivi che si era prefissata ad inizio stagione, un altro importante risultato è stato raggiunto: ripristinare l'appeal dei Campioni d'Italia come ai bei vecchi tempi, quelli in cui i giocatori desiderosi di aggregarsi ai bianconeri facevano la fila fuori dalla sede: "Il nostro appeal è decisamente cambiato, prima facevamo fatica a convincere i giocatori: per esempio, Di Natale.
Ora c'è una gara per venire da noi. E parlo di top player", conferma Marotta. Una missione difficile all'inizio del progetto Agnelli, ma che ora apre nuovi scenari sia per la Juventus che per il suo mercato, sopratutto in entrata.
La Vecchia Signora del domani, infatti, sarà ancora più forte e competitiva: "Vogliamo continuare ad andare più in alto e arrivare a ottenere risultati ancora migliori, e potremo farlo grazie al fatto che la squadra sia stata modellata di anno in anno, il che ci permetterà di alzare il livello di qualità nella prossima estate", spiega l'ex dirigente sampdoriano. E in questo momento, sono sopratutto due i nomi che circolano attorno alla Juventus: Falcao e Cavani. Ma se è vero che il futuro sembra sempre più radioso, Madama dovrà fare attenzione a non perdere i campioni che già oggi sono in rosa.
I nomi sono due: Carlos Tevez e Paul Pogba, che, per motivi molto diversi, non sono certi della loro permanenza a Torino. "Se Tevez decidesse di lasciarci dovremmo adeguarci. A lui dobbiamo tanto, ma anche lui deve tanto alla Juventus".
Marotta - Per quanto riguarda il francese, invece: "Lui non ha mai comunicato la volontà di voler andar via.
Il problema nasce quando al giocatore viene offerto un contratto che gli consente di guadagnare il doppio, o persino del triplo di quello che guadagna oggi. Diventano 10 milioni netti a stagione", sembra rassegnarsi Marotta. "Una volta per convincere un giocatore a restare bastava dargli una pacca sulla spalla. Oggi sono protagonisti del loro destino, e se decidono di andar via è difficile trattenerli", conclude.
Intanto, questa stagione sta regalando un nuovo campioncino ai bianconeri, quell'Alvaro Morata preso al posto dell'italianissimo Ciro Immobile: "Abbiamo venduto Immobile perché era lui a voler andare al Borussia, e a quel punto abbiamo puntato su Morata che era il giovane giusto per noi. Ma dire che è un campione e prematuro, aspettiamo l'anno prossimo".
Quella dell'attaccante spagnolo sembra decisamente una scommessa vinta, come la scelta del mister Allegri: "Eravamo al corrente di rischiare una rivolta popolare e mediatica. Ma abbiamo semplicemente scelto il migliore, in quel momento, e lo abbiamo aiutato. Se metti un allenatore nelle migliori condizioni per lavorare bene, potrà dare tutto se stesso. E Allegri sta dando il meglio di sé". Come tutta la Juve, del resto.