Cagliari calcio, storia di un'annata maledetta; potrebbe essere il titolo di un film thriller o di un libro in perfetto stile Stephen King, invece è quello che è accaduto ad una società di calcio vittima, ed allo stesso tempo carnefice, di errori, sfortuna e poca esperienza.

Il primo errore in origine è stato quello di affidare la squadra ad un allenatore come Zdnek Zeman, un integralista del 4-3-3, rigido con schemi bloccati e promotore di una cultura del lavoro e della fatica che, nell'attuale Serie A pare non avere successo.

Il boemo ormai, visti i risultati più recenti, pare essere un allenatore destinato a far crescere giovani promesse, in campionati minori come la serie B o la Lega Pro, mentre in serie A trova difficoltà oggettive scontrandosi con campioni e giocatori "pronti", recalcitranti ad un certo tipo di preparazione estiva e ad allenamenti settimanali con diverse doppie sedute.

Per di più affidarsi ad un mercato estivo che puntava quasi esclusivamente su giovani di belle speranze, ma senza nessun tipo di esperienza nella massima serie è stato un errore imperdonabile che è proseguito nel mercato invernale di riparazione, nel quale non si è provveduto a comprare un attaccante di esperienza in grado di garantire un certo numero di gol, in modo tale da poter portare la squadra verso una salvezza tranquilla.

Troppe le partite perse e pareggiate, sopratutto scontri diretti come quelli contro l'Atalanta, il Chievo, l'Empoli e altre, gare nel quale sono emerse difficoltà evidenti che sommate alla sfortuna hanno completato un mix letale che ha determinato un risultato così negativo.

Adesso il presidente Giulini, il vice Filucchi e tutto lo staff dirigenziale e tecnico adesso dovranno programmare la serie B, un campionato difficilissimo e ricco di insidie, da affrontare con i giusti mezzi tecnici e tattici.

Sarà fondamentale acquistare calciatori esperti e di categoria, cercando stavolta di non sbagliare affidandosi ad un attaccante esperto, un uomo da serie cadetta il classico bomber, lanciare qualche giovane del vivaio ed inserire nei ruoli nevralgici del campo calciatori esperti che non lascino spazio ad interpretazioni o ulteriori punti interrogativi.

Rimane aperta anche la questione relativa allo stadio, un eterna disputa tra comune e società che si spera possa essere risolta in tempi brevi, per il bene della squadra, dei tifosi e della città che meritano sicuramente miglior sorte.