Il calcio italiano ormai, quasi ogni anno, ha un appuntamento fisso da rispettare. Non è quello del calciomercato, ma purtroppo quello del calcioscommesse. E anche quest'anno non sembra possiamo farne a meno. Questa mattina è scoppiata una vera e propria bomba: la Procura della Repubblica di Catanzaro ha dato il via a 50 fermi e all'indagine su 70 persone facenti parte del mondo della Lega Pro, la ex Serie C italiana.

Scommesse illecite in Lega Pro

I nomi delle persone arrestate al momento non sono stati resi noti, ma si sa che tra esse ci sono addirittura alcuni presidenti (6 in particolare), ma anche allenatori, 15 calciatori e tanti altri personaggi, fino ai magazzinieri di alcune squadre italiane, quasi tutte di Lega Pro ma anche alcune che militano attualmente in Serie B e in Serie D.

Le accuse mosse sono quelle di associazione a delinquere finalizzata alla frode calcistica ed anche favoreggiamento delle organizzazioni mafiose. Secondo la Procura calabrese infatti dietro il giro di scommesse clandestine ci sarebbe addirittura la 'ndrangheta.

Secondo gli inquirenti il sistema era molto simile a quello ideato dagli "zingari" e che aveva portato un altro terremoto nel mondo del calcio lo scorso anno. Alla base c'erano degli scommettitori stranieri (cinesi, serbi russi e persino kazaki) che con la compiacenza di alcuni calciatori o di interi club truccavano le partite.

Le squadre sotto inchiesta

Analizzando le partite sulle quali gli inquirenti hanno avviato le indagini, possiamo dedurre i club che verranno controllati nei prossimi giorni.

Essi sono:

  • Pro Patria
  • Barletta
  • Brindisi
  • L'Aquila
  • Neapolis Mugnano
  • Torres
  • Vigor Lametia
  • Sant'Arcangelo
  • Sorrento
  • Montalto
  • Puteolana
  • Akragas
  • San Severo
Queste le squadre sotto inchiesta, ma secondo gli inquirenti sarebbero molte di più, almeno una trentina. Al vertice dell'organizzazione pare ci fosse Pietro Iannazzo a capo della 'ndrina di Lamezia Terme che è stato arrestato giovedì scorso e per il quale sono stati accertati collegamenti con alcuni imprenditori sospettati di avere influenzato alcuni risultati delle partite. Tra i personaggi di spicco coinvolti nell'inchiesta, secondo Il Messaggero, c'è anche l'ex arbitro Massimo De Santis, oggi dirigente del L'Aquila Calcio, che a suo tempo fu coinvolto anche nell'inchiesta di Calciopoli, mentre Il Secolo XIX riporta il nome dell'ex attaccante Arturo Di Napoli, oggi allenatore del Vittoriosa Stars che all'epoca dei fatti allenava il Savona. Le partite condizionate riguarderebbero il campionato ancora in corso.