"La Juventus resta la favorita per lo scudetto ma…". È questa una delle frasi più gettonate del calcio estivo, quando cioè si gioca poco e si fa molto mercato (spesso più a voce che con i fatti).

Pirlo, Vidal e Tevez

Proviamo, allora, ad analizzare i movimenti in entrata ed uscita dei Bianconeri. Sono andati via tre pezzi da novanta come Pirlo, Tevez e Vidal. Il regista bresciano, 36 anni, causa carta d'identità appesantita, ha deciso di trasferirsi a New York. Nella passata stagione il suo apporto alla causa juventina è stato comunque decisivo, soprattutto in campionato e le sue geometrie mancheranno in fase d'impostazione.

Vidal, invece, è stato più al centro dell'attenzione per le sue prestazioni al di sotto delle aspettative che per il suo effettivo apporto alla squadra, diviso tra un ginocchio ballerino e comportamenti extracalcistici al di sopra delle righe. Forse proprio per questo la dirigenza non si strapperà i capelli per la sua cessione, che ha rimpinguato le casse con una cifra che si aggira intorno ai quaranta mln di euro. È innegabile, però, che la personalità e la capacità tecnico-tattica del giocatore saranno elementi mancanti all'interno del ben oleato giocattolo in mano ad Allegri.

Diverso è il discorso di Tevez, che è stato il vero trascinatore degli ultimi due scudetti. Autentico leader, ha portato la Vecchia Signora ad un passo dal trono continentale. Ragion per cui l'obiettivo più arduo sarà riuscire a rimpiazzare il comando qualitativo e carismatico del diez argentino.

Dybala, Khedira, Mandzukic

Come al solito i Bianconeri hanno giocato d'anticipo e chiuso tre colpi importanti ancora prima dell'avvio ufficiale del calciomercato. Il vero botto è stato l'acquisto di Paulo Dybala, letteralmente esploso con il Palermo. Classe cristallina, buona presenza fisica, sembra il profilo ideale per sostituire il connazionale.

D'altronde il prezzo del cartellino non lascia spazio a dubbi: 32 mln più 8 di bonus. È stato pagato tanto perché ci si aspetta altrettanto da lui. Eppure è difficile non porsi delle domande sull'effettiva capacità dell'attaccante di non far rimpiangere Tevez. È molto giovane ed è alle prime armi con una realtà così ricca di pressioni come è la Juventus, non ha esperienza internazionale e, quindi, è ancora tutto da scoprire il suo impatto su un palcoscenico come quello della Champions League.

Non si può pensare di gettargli addosso subito un peso così grande per cui starà a tecnico e società preservare "La Joya" e metterlo nelle condizioni di rendere al meglio.

Sami Khedira potrebbe rivelarsi il grande capolavoro di questa sessione di mercato: pagato niente (anche se ha firmato un quadriennale importante da 4,5 mln di euro a stagione più bonus) offre il giusto apporto di qualità e quantità in mezzo al campo. Tuttavia qualche incognita è presente anche in questo caso. Nel Real Madrid ha visto più spesso la panchina o la tribuna che il terreno di gioco, anche a causa dei continui infortuni, ma se troverà l'integrità fisica perduta potrà sicuramente essere una freccia importante nell'arco bianconero.

Mario Mandzukic, infine, è il prototipo dell'attaccante moderno: forte fisicamente, presente in area di rigore, ma allo stesso tempo efficace in fase di non possesso ed in grado di favorire l'inserimento dei centrocampisti. Tutto quello, cioè, che ogni allenatore potrebbe desiderare dal proprio centravanti.

Vecchia nuova Juventus

Quello che si può concludere è che sarà una Juventus nuova, con caratteristiche diverse da quella dell'immediato passato, ma che resterà indiscutibilmente la squadra da battere. Solo il campo ci saprà dire quanto e se Roma, Napoli e le ritrovate milanesi sapranno ridurre il gap nei confronti dei quattro volte consecutivamente vincitori dello scudetto.