Serata di festeggiamenti a Torino dopo l'importante vittoria di ieri sera della Juventus sul Manchester City. È bastato un gol per battere i campioni di Inghilterra ottenendo allo stesso tempo la qualificazione agli ottavi (grazie alla vittoria del M'gladbach sul Siviglia) e il primo posto momentaneo nel girone a +2 dagli inglesi. Entrambe le squadre ora sono qualificate ma saranno le ultime sfide, ad un'Europa di distanza (la Juve giocherà in Spagna contro il Siviglia mentre il City sfiderà nel proprio stadio i tedeschi del M'gladbach), a decidere gli ultimi assetti del girone in cui, oltre al primo, anche il posto per andare in Europa League è ancora tutto aperto per la contesa tra Siviglia e Gladbach, entrambe a 5 punti.
La partita
Allegri manda in campo il più classico e più vincente dei moduli bianconeri, quel famoso 3-5-2 che ha fatto la gloria di Conte. In attacco un pò a sorpresa ci sono Dybala e Mandzukic, mentre sulla fascia sinistra parte titolare Alex Sandro al posto di un non ancora in forma Evra. Nel City mancano parecchi titolari e il modulo mandato in campo da Pellegrini è un 4-1-4-1 che fatica molto senza la solita spinta offensiva assicurata da giocatori del calibro di Sterling o David Silva. La gara, è molto equilibrata, il possesso palla parla inglese ma la Juve resta compatta e sa quando poter far male; è così succede al 18' quando Pogba parte dal centro del campo a grandi falcate, allarga per Alex Sandro sulla sinistra il quale mette subito in mezzo per il tap in vincente di Mandzukic, che come all'andata dimostra di essere un cattivo cliente per la difesa del City.
Dal gol la partita si accende a sprazzi, sia da una parte che dall'altra ma poche saranno le occasioni da rilevare; una fra tutte è la grande parata di Buffon su colpo di testa da calcio d'angolo di Fernandinho. Quasi 40 anni e non dimostrarli: supereroe. Più tardi saranno Sterling (entrato a sopresa al posto di Aguero) e Morata a sbagliare due occasioni importanti: il primo, complice anche la deviazione di Barzagli, manda a lato una palla gol clamorosa, la più ghiotta per il City, il secondo, dopo aver mandato a terra con un dribbling due avversari, si lascia incantare da Hart che compie un miracolo sulla sua conclusione.
Finisce 1 a 0, una prestazione semplice, pulita, cinica ed efficace per la Juventus che ora può ritornare a pensare al campionato con tranquillità, poco a poco i punti stanno arrivando così come anche il gioco. La squadra di Pellegrini rimedia un'altra pesante sconfitta dopo il ko in casa contro il Liverpool per 4 a 1, non si può parlare di crisi ma serve il ritorno dei titolari, uno su tutti David Silva.
Juventus d'elite
Si poteva fare meglio ma non si può negare che sia stata una bella partita. La Juventus ha mostrato la sua capacità di poter stare tra le big d'Europa di diritto. È una squadra matura che nonostante il cambio di quei tre che ne hanno fatto la gloria, lo scorso anno sopratutto, sta continuando a tenere alti i ritmi europei portando in campo quella fame di vittorie che in campionato sta mancando ma che è stata un segno distintivo negli ultimi quattro anni. Anche i nuovi innesti hanno capito cosa voglia dire indossare questa maglia, il peso della stessa e come le scelte dell'allenatore non siano a scapito di qualcuno ma per il bene del singolo e l'interesse della squadra in generale.
Allegri sa quello che fa, dosa poco a poco i suoi uomini e li rende efficaci nel lungo periodo, vedi Morata, vedi Dybala, vedi Alex Sandro. Indubbiamente grandi campioni dal valore intrinseco ma il fatto di avergli fatto assaggiare il campo a piccole dosi li ha resi quel che sono. La mano dell'allenatore si sente anche in vista del mercato futuro per le plusvalenze che ne sono derivate. Insomma, anche se vi sono infortunati, la Juventus sta tornando la vecchia signora di un tempo, sono passati gli anni bui di calciopoli e tutto quello che ne è venuto dopo, quei colori in Europa adesso tornano a mettere paura.