Internazionale, di nome e di fatto. L'Inter, da quando è stato soppresso il limite degli stranieri in campo (ora valido solo per gli extracomunitari) ha sempre giocato con una netta prevalenza di calciatori non italiani in campo. Le nazionalità che hanno prevalso negli anni 2000 sono state quella argentina e quella brasiliana, mentre quest'anno sembra molto folta quella dei provenienti dalla ex Jugoslavia. Si pensi al portiere Handanovic, il difensore Vidic, i centrocampisti Brozovic e Perisic, gli attaccanti Ljajic e Jovetic. Del resto, nella squadra nerazzurra hanno sempre militato i più grandi calciatori stranieri.

E, in fondo, questa caratteristica è scritta fin dalla nascita di questo club. Avvenuta il 9 marzo 1908. i fondatori dissero, tra le altre cose: "Si chiamerà Internazionale, perchè noi siamo fratelli del mondo".

Certo, per un allenatore non deve essere facile gestire tanti giocatori che parlano lingue diverse. Anche se l'inglese resta la lingua universale. Inoltre, Mancini è abituato ad avere a che fare con squadre imbottite di stranieri. Tuttavia, una domanda corrente quando si legge la formazione interista resta lecita: ''come fanno a comprendersi in campo?". Un problema che sembra esserci anche sui social. Basta leggere la discussione tra Nagatomo e Felipe Melo.

Melo invita il giapponese a scrivere in italiano

Palcoscenico di una discussione tra il difensore giapponese e il centrocampista brasiliano è stato Twitter ieri sera. Nagatomo ha cinguettato un post completamente in giapponese. Una lingua molto ostica a quanti non la masticano. Così Felipe Melo, con un epiteto da censurare, ha commentato: ''Parla italiano!".

Il giapponese, nella contro risposta, ha coinvolto anche il difensore connazionale del centrocampista, Juan Jesus: «Felipe e Juan dovete imparare japonese! Se no non capiamo niente! Dai!». In un italiano più che corretto. Comunque, ai tifosi interisti importa che si comprendano soprattutto in campo e mantengano il primo posto in classifica. Tutto il resto è noia. Anzi, social.