Quella dell'Alessandria è una bella favola, la storica impresa di una squadra che milita nella terza divisione nazionale e che dopo aver fatto fuori due big di serie A come Palermo e Genoa, batte una formazione del campionato cadetto, lo Spezia, nel quarti di finale, e si ritrova a contendere al Milan l'accesso alla finalissima di Coppa Italia. Grigi e rossoneri si ritroveranno in campo il 26 gennaio per il match d'andata, probabilmente allo stadio Olimpico di Torino. Il ritorno al "Meazza" è in programma l'1 marzo. Ma questa non è la prima volta dell'Alessandria al penultimo atto del trofeo.

Accadde anche nella lontana stagione 1935/36, quasi ottant'anni fa, ed anche in quella circostanza l'avversario fu il Milan.

La cavalcata della stagione 1935/36

Agli appassionati di calcio dei giorni nostri questi nomi dicono poco o nulla. Il centrocampista Oreste Barale era senza dubbio il calciatore più celebre, prima di indossare la casacca dell'Alessandria aveva vinto due scudetti con la Juventus. Poi i promettenti Luigi Milano, anche lui centrocampista, Umberto Busani e Giovanni Riccardi, entrambi attaccanti. Tutti e tre a fine stagione sarebbero stati acquistati dalla Lazio per una cifra esorbitante per il calcio degli anni '30, 400.000 lire. La Coppa Italia 1935/36 fu la terza edizione del trofeo, ripristinato dalla Federazione dopo gli scarsi successi delle prime due edizioni del 1922 e 1927.

Il cammino dell'Alessandria in Coppa iniziò l'1 gennaio 1936 nel sedicesimi di finale in cui entrarono in scena le formazioni di serie A, con un successo agevole (4-1) sul campo della Cremonese. Altra quaterna da parte dei grigi negli ottavi di finale, vittima di turno il Modena superato 4-0. Grazie ad una rete di Notti, i piemontesi ebbero la meglio sulla Lazio nel quarti di finale ed andarono a sfidare il Milan nella semifinale in gara unica che si sarebbe disputata al Campo del Littorio, l'attuale "Moccagatta", il 31 maggio 1936.

Vittoria di misura

I grigi erano guidati in panchina dall'austriaco Karl Sturmer che un mese prima aveva preso il posto del connazionale Rudolf Soutschek. L'avversario non era un grande Milan, la formazione rossonera non vinceva lo scudetto dal 1907 ed in quell'epoca vivacchiava spesso nelle zone di centro classifica. In Italia erano gli anni della leggendaria Juventus del quinquennio, dell'Ambrosiana-Inter di un altrettanto mitico Giuseppe Meazza e del Bologna "che tremare il mondo fa".

L'ultima sfida tra le due formazioni, giocata sullo stesso terreno quattro mesi prima, aveva visto l'affermazione dell'Alessandria con un tennistico 6-1. Gli uomini di Sturmer concessero il bis, anche se con un solo gol di scarto, 1-0 firmato da Aldo Croce che spalancò le porte della finalissima di Genova dove l'Alessandria sarà sconfitta nettamente dal Torino, 1-5.

Comunque vada sarà un successo

Sono dunque trascorsi quasi ottant'anni e la grande rivelazione della Coppa Italia 2015/2016 ci riprova. L'avversario stavolta èun Milan in ripresa dopo il difficile avvio di stagione, consapevole che la Coppa Italia può rappresentare il principale se non unico obiettivo stagionale che riporterebbe gli uomini di Sinisa Mihajlovic in Europa.

Ma questa Alessandria dei miracoli non vuole smettere di stupire e nella sfida a Bacca e compagni non ha nulla da perdere. E poi per l'ex promessa dell'Inter Riccardo Bocalon, l'uomo che con la sua doppietta ha steso lo Spezia trascinando i grigi in semfinale, la sfida con il Milan assume decisamente sapore di derby. Alle imprese è abituato, con i suoi gol ha dato il via libera all'Alessandria contro Genoa e Spezia. Esattamente come nel 2010 quando, andando in rete contro il Verona in zona Cesarini, regalò al Portogruaro la prima, storica promozione in serie B.