Non è passato inosservato lo sfogo del secondo portiere della Fiorentina, Luigi Sepe, al termine della gara di Europa League che ha visto i viola pareggiare per 1-1 contro il Tottenham. L'estremo difensore partenopeo, che avrebbe dovuto recitare il ruolo di 'portiere di coppa' non è stato schierato nella sfida europea di giovedi al Franchi, e non ha voluto nascondere il proprio malumore per la decisione del tecnico Paulo Sousa.
Sepe ha affidato ad una lunga lettera pubblicata su Instagram il proprio malessere per essere stato relegato ai margini del progetto tecnico viola.
Nella lettera, Sepe ha voluto chiedere scusa alla propria moglie e al proprio procuratore, che in estate avrebbero provato a dissuaderlo dalla scelta di accettare la proposta della Fiorentina. Entrambi avrebbero preferito per il portiere il ruolo di secondo a Napoli, anzichè accettare l'idea di fare l'alternativa a Tatarusanu in viola.
Lo sfogo di Sepe su Instagram
Sepe decise, dopo una lunga trattativa, di accettare la sfida contro il portiere rumeno, per recitare il ruolo di numero uno viola, ma le prestazioni in coppa dell'estremo difensore non hanno convinto Paulo Sousa, che ha deciso di affidare la maglia da titolare a Tatarusanu nella sfida europea contro la squadra inglese, venendo meno a quello che era un patto già prestabilito ad inizio stagione.
'Oggi, moralmente, finisce la mia avventura in viola' ha scritto Luigi Sepe nella sua lettera su Instagram. Parole che getteranno altra benzina sul fuoco delle polemiche che già ardono nell'ambiente viola, dopo lo strappo tra una parte della tifoseria e la proprietà.
Una stagione tormentata dalle polemiche quella della Fiorentina, che, nonostante tutto, è riuscita, quantomeno all'interno del rettangolo di gioco, a rimanere impermeabile ai dissapori tra la dirigenza e la tifoseria, continuando a mietere successi che l'hanno posta al terzo posto nella classifica di serie A e ai sedicesimi di Europa League. Adesso chi dovrà cercare di ricucire lo strappo con il portiere Sepe dovrà essere il tecnico Paulo Sousa, onde evitare che i malumori possano diffondersi anche all'interno dello spogliatoio.