Tra pochi giorni potrebbe esserci una vera e propria svolta al Milan, qualora dovesse andare in porto la trattativa tra i cinesi del gruppo Evergrande e Silvio Berlusconi. Se i magnati dell'Estremo Oriente riuscissero a rilevare la le quote maggioritarie della società rossonera, la rosa del Milan potrebbe essere rivoluzionata. Stando alle ultime indiscrezioni di mercato trapelate, infatti, gli imprenditori cinesi avrebbero intenzione di puntare su due nomi per rinforzare il Milan nella prossima stagione: Unai Emery e Mehdi Benatia. Ecco tutti i dettagli.
Milan, i cinesi porterebbero Emery e Benatia
Per i magnati cinesi Unai Emery sarebbe l'allenatore ideale da cui ripartire; il tecnico basco ha vinto quest'anno la sua terza Europa League con il Siviglia (record storico) edè certamente uno dei migliori tecnici del nostro Continente. Emery ha un contratto con il club andaluso fino al giugno 2017 e percepisce un ingaggio di due milioni e mezzo di euro. Nella scorsa sessione di Calciomercato estivo fu vicinissimo al Napoli, ma poi decise di proseguire la sua avventura con il Siviglia. Con i suoi schemiè riuscito a lanciare giocatori di classe internazionale come Banega (appena acquistato dall'Inter), Coke, Gameiro e Vitolo. il tecnico basco gradirebbe la destinazione rossonera, dove ritroverebbe Carlos Bacca, il bomber colombiano cheè esploso proprio sotto la sua guida al Siviglia.
Il secondo nome sul quale vorrebbero puntare i cinesi è quello di Mehdi Benatia,difensore centrale del Bayern Monaco. L'obiettivo dei magnati dell'Evergrandeè infatti quello di affiancare il marocchino ventinovenne ad Alessio Romagnoli, uno dei migliori rossoneri quest'anno. Non sarà però facile strappare il giocatore alla concorrenza di Juventus, Roma e Arsenal, squadre fortemente interessate al centrale del club tedesco.
Dopo l'arrivo di Matts Hummels al Bayern, comunque, la sua partenza sembra imminente. Il club tedesco lo valuta almeno venti milioni di euro e il suo contratto scade tra tre anni. Si attendono sviluppi nelle prossime ore.
