La "sana rivalità calcistica". E' quella che invoca il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, alla vigilia del derby tra i rossoblù e il Catanzaro, in programma domani pomeriggio allo stadio Nicola Ceravolo.

Campionato al via

Il torneo di Lega Pro girone C, che oggi vede un prologo con l'anticipo tra Catania e Juve Stabia, inizia domani.

Partita di cartello subito a Catanzaro. "Il campionato di calcio del Cosenza, com'è noto, inizia domani con una partita di cartello, l'atteso derby di Calabria contro il Catanzaro - scrive Mario Occhiuto nel suo consueto messaggio alla squadra rossoblù alla vigilia del torneo.

"In questa circostanza, il minuto di silenzio che verrà osservato per le vittime del terremoto su tutti i campi italiani, dovrà rappresentare a mio avviso un ulteriore monito di civiltà contro la violenza sugli spalti, in favore della condivisione dei valori sportivi".

Anni di derby

Sono ormai diversi anni che le due squadre si incontrano in campionato. Una partita che domani vedrà al Ceravolo diverse migliaia di tifosi, diverse centinaia provenienti anche da Cosenza. Il sindaco Mario Occhiuto, secondo un rituale ormai tradizionale, saluta le tifoserie di entrambe le squadre: "la sana rivalità calcistica deve contenersi in una normale contrapposizione campanilistica senza mai trascendere nello scontro che, oggi, sarebbe ancora più inaccettabile".

L'auspicio

Il mio auspicio - sottolinea Occhiuto - è come sempre che domani tra le aquile giallorosse e i lupi rossoblù trionfi innanzitutto il rispetto dello sport come veicolo di solidarietà umana e di passione civile". Al centro, dunque, i valori dello sport, che negli ultimi anni hanno contraddistinto i diversi derby sia in riva al Crati che nel capoluogo di regione.

"Che vinca il migliore e dunque, per quanto mi riguarda, il Cosenza. Alla società e alla compagine del presidente Guarascio auguro in particolare una stagione di vittorie ai vertici della classifica, sognando i festeggiamenti finali per l'agognato salto di categoria" - la conclusione di Occhiuto.