Gabriel Almeida Barbosa, “in arte” Gabigol, è stato sicuramente uno dei colpi di questa sessione di mercato estivo, non solo per l’Inter ma per l’intera Serie A che abbraccia, per diversi anni, un grande talento dai colpi straordinari. Tuttavia, il suo arrivo, salutato peraltro con grande entusiasmo da parte dei tifosi nerazzurri, ha scontentato, e non poco, il Barcellona che vantava nei confronti del club carioca una prelazione valida dai tempi della trattativa fra il Santos e i blaugrana.
Il nodo del contendere
Dall’arrivo in nerazzurro di Gabigol, il Barcellona si è sentito tradito, non tanto dal calciatore, quanto dal Santos col quale esisteva un precedente accordo che prevedeva una prelazione per il 19enne talento brasiliano in caso di offerte da parte di altre squadre.
Questo accordo, infatti, avrebbe previsto un avviso al club catalano che avrebbe avuto tre giorni di tempo per pareggiare l’offerta e portarsi a casa il nativo di Sao Bernardo do Campo. Una sorta di restricted free agency stile NBA, nella quale un determinato cestista può accordarsi con qualsiasi team, per qualsiasi cifra, salvo poi restare nella squadra di derivazione in caso di pareggio dell’offerta d’ingaggio. Stando a quanto dichiarato anche nei giorni scorsi da alcuni emissari del club brasiliano, il Barcellona sarebbe stato informato solo il 29 agosto, ovvero solo due giorni prima della fine della sessione estiva.
Gli ultimi sviluppi
Nelle ultime ore, un documento, apparso su UOL Esporte confermerebbe la versione dei catalani.
La mail pubblicata, infatti, riguarda l’accordo esistente fra il club iberico e quello brasiliano per Neymar e, nel quale, si parla di un preavviso di 3 giorni nel caso di cessione di Gabigol. Ebbene, la data della mail “recita” 29 agosto, col Santos che chiede addirittura una risposta entro il giorno successivo. Per questo motivo è montata la rabbia del Barcellona che ora agirà pervie legali chiedendo almeno la restituzione dei 3 milioni di euro pagati per quel diritto, mai esercitato. L’Inter, in ogni caso, non rischia nulla, col calciatore regolarmente in squadra.