L'amore per il Genoa, per la sua città. Con un DNA a forma di note musicali. Luca Canfora è il nostro ospite di oggi: una piacevolissima chiacchierata con il cantautore genovese, in un viaggio nel tempo che ci ha permesso di conoscerlo meglio. Un personaggio umile, schietto esempreottimista.

A tu per tu con Luca Canfora

In tantiti vogliono bene. Cosa riesci a trasmettere alle persone che ti seguono?

Credo sia grazie alle canzoni che ho dedicato al Genoa. Oltretutto per alcuni anni ho scritto per Canale Genoa, che inizialmente si chiamava 1893.tve cheora prosegue con Genoa News 1893.

Poi è arrivato pure il libro e da lì il seguito è aumentato.

Non temiche il tuo amore per il Genoa possadiventareingombrante per i tuoi progetti musicali?

No, assolutamente. La musica per me è divertimento. Ho fatto due cd, diverse canzoni per altri, e molte altre cose legate alla musica, collaborazioni, cose legate a Sanremo, Castrocaro. La canzone sul Genoa è nata alla fine di un percorso: avevo la mente libera per dedicarmi a ciò che realmente mi interessava, alle cose che amo ed a cui volevo dedicare qualcosa che potesse resistere al tempo: il Genoa e la nostra città.

Attualità. Genoa-Fiorentina rinviata per pioggia, non sei sembrato convinto di questa scelta.

Ero allo stadio, nella parte bassa dei distinti.

Il campo era messo male ma credo si potesse giocare perchè il terreno stava iniziando a drenare attorno alle 16.30. Non voglio fare polemica, è solo una considerazione. Capisco che la storia di Genova abbia messo apprensione agli organi preposti a prendere la decisione, e che abbia influito la paura che potesse ripetersi qualche gravissimo episodio legato alle recenti alluvioni a Genova.

Tuttavia, con un pochino di pazienza, si sarebbe potuto attendere come a Roma.

Hai conosciuto Gasperini. Qual'è il ricordo più bello che associ al mister?

L'abbraccio con la panchina nel derby di Milito, quando segnò sotto la sud. Ho avuto modo di incontrarlo di persona quando non allenava più il Genoa ed era davvero emozionato nel ricordare i suoi momenti in rossoblu.

Un giorno tornerà secondo me, magari quando Juric verrà chiamato da qualche big.

Genoa-Venezia. Dov'eri il giorno di quella maledetta sentenza?

Ero rientrato dalla luna di miele con mia moglie. Ero a Santo Stefano D'Aveto quel giorno, quando arrivò la notizia: Vigotti ci stava condannando alla C.Non riuscivo a crederci. Ero, eravamo, perchè mia moglie è più malata di me, inferociti. E' stato un anno pesantissimo, che abbiamo vissuto molto male. Ma è passato, ed il Genoa è vivo più che mai.

Che ricordi hai di Don Gallo?

L'ho conosciuto da Fabrizio Pianetti a Telenord. Don Gallo era una persona vera, un uomo che si sporcava le mani e che stava in mezzo alla gente.Poca filosofia, poca retorica, poca diplomazia, e tanta vita reale.

Se non ricordo male Gesù visse così.

Uno dei tuoi idoli è stato Gorin. Oggi chi può incarnare quello spirito?I tempi sono cambiati davvero tanto. L'ultimo a cui sono rimasto molto affezionato è Marco Rossi, mentre di quelli attuali apprezzo molto Burdisso, Izzo e Pavoletti per serietà, professionalità, impegno. Ma devo dire che non vedo tra i nostri ragazzi voci fuori dal coro. Vedo una squadra di persone serie, e sinceramente in questo momento mi piacciono tutti.

Se il Genoa di Juric fosse una canzone, quale sarebbe?

Direi "Vecchio Cuore Rossoblu" (ride ndr). Di sicuro è un Genoa molto rock, come il suo allenatore.

Come vedi Genova da qui a vent'anni?

Genova è decadente come tutto il paese. Dovevamo puntare su altri settori, ma lo abbiamo capito tardi.

Siamo o non siamo il paese del sole, del turismo, della cultura, del buon cibo, delle eccellenze particolari? Dobbiamo andare lì, investire lì. Bisogna essere fiduciosi per il futuro, il mondo è sempre lo stesso, Oggi stiamo un pochino peggio noi, e magari stanno un pochino meglio coloro che stavano male qualche anno fa.E' la vita, rimbocchiamoci le maniche.