Mauro Icardi è sempre più nella bufera. Le tre pagine della sua autobiografia in cui accusava gli ultras della Curva Nord in riferimento ai fatti avvenuti dopo Sassuolo-Inter della scorsa stagione non sono andate giù ai tifosi nerazzurri di San Siro più fedeli. A peggiorare le cose ha contribuito la sconfitta casalinga di domenica contro il Cagliari con tanto di rigore da lui fallito sullo zero a zero. Nella giornata di ieri il centravanti argentino ha incontrato la dirigenza interista per chiarire la situazione. Ma il popolo nerazzurro non lo perdona.
Icardi si scusa: resta capitano
Di comune accordo, i dirigenti nerazzurri hanno multato Icardi per le durissime parole scritte contro la sua tifoseria nel suo libro, lasciandogli la fascia di capitano al braccio. Il regolamento interno della squadra è chiaro e per cose del genere prevede una multa molto salata. Da parte sua, l'argentino si è scusato pubblicamente con tutto il popolo interista e ha promesso di far ristampare la sua autobiografia senza le pagine incriminate, forte anche del sostegno della fidanzata Wanda Nara.
Curva Nord contro Icardi: ecco il comunicato
La Curva Nord di San Siro, però, non sente ragioni. La frangia più estremista del tifo interista si è scagliata senza mezzi termini contro il suo giocatore più forte e rappresentativo.
Gli ultras hanno pubblicato un duro comunicato che poco spazio lascia all'immaginazione: "Icardi non è il nostro capitano. Né ora né mai. È un capitolo chiuso. Non ne vogliamo più parlare né sapere nulla. La Curva farà la curva come ha sempre fatto. Per noi il capitano deve essere un simbolo. Esperienza, carisma, umiltà, serietà ed intelligenza. Picchi - Facchetti - Mazzola - Bergomi - Zanetti. Praticamente l'antitesi di Icardi. Il comunicato della Società Inter non può quindi trovare il nostro accordo. Lo capiamo. Nelle logiche, nelle motivazioni. Ma non possiamo accettarlo. Icardi si è scusato per i toni e non per i contenuti di quanto ha scritto". Dopo questi fatti il suo futuro all'Inter è messo in serio dubbio. Lo strappo tra il giocatore e la tifoseria pare ormai insanabile.