Game over. E' terminato nelle aule dei tribunali il progetto cinese legato al Pavia Calcio, storico club del panorama italiano. Una fine scontata che tutti si aspettavano ormai da mesi, ovvero da quando la proprietà cinese aveva tolto il disturbo da un giorno all'altro, lasciando soltanto macerie. Questa mattina il tribunale ha accolto l'istanza presentata da alcuni ex atleti e da sei dipendenti dichiarando il fallimento. La cordata cinese rappresentata dal fondo cinese Pingy Shanghai Investement, con a capo il presidente Xiadong Zhu e il vicepresidente David Wang, aveva acquistato il Pavia Calcio nel 2014 promettendo ai tifosi la promozione in serie B nel giro di pochi anni, ma la realtà è stata purtroppo ben diversa.

Dopo due sole stagioni in Lega Pro piuttosto travagliate, i nuovi proprietari se ne sono andati lo scorso giugno lasciando debiti e creditori. Il tribunale ha stabilito questa mattina che la proprietà cinese dovrà versare 2,5 milioni di euro di stipendi ai suoi vecchi calciatori e circa 100mila euro ai dipendenti, suddivisione che spetterà al curatore nei prossimi mesi. Dopo la dichiarazione del fallimento e la nomina del curatore si è aperta la fase giudiziaria nella quale i creditori dovranno presentare le loro richieste.

Il calcio pavese è ripartito dall'Eccellenza

Il calcio a Pavia è comunque ripartito in estate con una nuova società, l'Fc Pavia 1911, che sta partecipando al campionato lombardo di Eccellenza (dove è stato inserito in sovrannumero) grazie alsindaco di Pavia, Massimo Depaoli che ha ottenuto dalla FIGC il diritto di fondare una nuova società sportiva, non riuscendo però a farla iscrivere al campionato di serie D nonostante i meriti sportivi della vecchia società.

Dopo cinque giornate di campionato l'Fc Pavia 1911 è sesto in classifica con 8 punti (ma con una partita da recuperare) e ha come obiettivo quello di centrare i play off per provare magari a salire subito in serie D, ed iniziarerecuperare il tempo perduto dando vita ad una corsa per rientrare nel giro del calcio professionistico.