L’Inter ha finalmente deciso chi sarà il nuovo allenatore. La società nerazzurra ha scelto Stefano Pioli, il quale ha battuto la concorrenza di Marcelino García Toral e Gianfranco Zola. L’annuncio ufficiale verrà dato tra poche ore. La dirigenza ha così messo fino al ‘casting’ che tanto ha fatto discutere negli ultimi giorni, optando per un tecnico italiano che abbia già esperienza con la Serie A. Il contratto per Stefano Pioli dovrebbe essere fino al 2018, non si conoscono ancora i dettagli relativi al suo stipendio.

In attesa del comunicato dell’Inter, l’allenatore dovrà in queste ore risolvere il contratto che ancora lo lega alla Lazio, in scadenza il prossimo mese di giugno.

Non dovrebbero esserci problemi per Claudio Lotito a lasciar andare il suo ex allenatore, esonerato lo scorso 3 aprile, dopo la brutta sconfitta nel derby contro la Roma per 4-1. Dunque è solo una pura formalità, visto che Marcelino García Toral ha fatto rientro a casa e Gianfranco Zola si è defilato. L’avvocato dell’ex allenatore del Villarreal ha confermato, uscendo dall’hotel dove c’è stato l’incontro con la società interista, che la scelta è ricaduta proprio sul tecnico di Parma, con il suo assistito che è stato scartato. In attesa che venga messo tutto nero su bianco, scopriamo un po’ la carriera di Stefano Pioli, sia da giocatore che da allenatore, nonché il suo palmarès e il suo modulo di gioco.

Stefano Pioli, ex difensore a caccia del primo trionfo da allenatore

Nato il 20 ottobre 1965 a Parma, Stefano Pioli ha iniziato la carriera nelle giovanili della squadra emiliana, esordendo in prima squadra nel 1982 in Serie C1. Qui collezionò 42 presenze ed un solo goal, visto il ruolo di difensore. Nel 1984 si trasferì alla Juventus, dove in 3 stagioni scese in campo solamente in 36 occasioni, ma conquistando nell’ordine una Supercoppa UEFA (1984), una Coppa dei Campioni (1984/85), una Coppa Intercontinentale (1985) ed un campionato di Serie A (1985/86).

Negli anni a seguire girovagò un po’, passando da Hellas Verona, Fiorentina, Padova, Pistoiese e Fiorenzuola. Si ritirò nel 1999, quando iniziò la carriera di allenatore.

L’esordio in panchina fu con gli Allievi del Bologna, con i quali vinse il campionato nazionale, poi successivamente fu scelto per guidare i ragazzi della Primavera.

La prima vera squadra fu la Salernitana, che lo vide al timone del 2003/04, dopodiché andò ad allenare Modena, Parma, Grosseto, Piacenza, Sassuolo, Chievo e Palermo. Nel 2011 fu ingaggiato dal Bologna, per subentrare a Pierpaolo Bisoli. Il debutto sulla panchina dove tutto ebbe inizio fu vincente: Novara-Bologna 0-2. La sua avventura, però, si concluderà nel 2014, quando venne esonerato dopo 3 vittorie, 6 pareggi e 9 sconfitte da inizio campionato. Successivamente fu ingaggiato dalla Lazio. Qui, in due stagioni, è andato vicino a conquistare il suo primo importante trofeo. Nel 2015 perse la finale di Coppa Italia contro la Juventus ai supplementari, arrivando poi terzo in campionato, mentre nell’agosto successivo perse la Supercoppa Italiana, ancora una volta contro i bianconeri.

Stefano Pioli alla Lazio ha spesso utilizzato il modulo 4-3-3, anche se generalmente opta per il 4-2-3-1 o 3-5-2, dove i terzini svolgono un ruolo importante, partecipando attivamente alle azioni d’attacco.