Una notizia che di certo non farà piacere ai tifosi juventini da stamattina aleggia su Torino e sul futuro di Sami Khedira. Stando a quanto riporta Tuttosport nella sua versione cartacea il centrocampista tedesco avrebbe intenzione di lasciare la Juventus in estate per accettare una delle proposte che gli sono giunte dagli Stati Uniti d'America. Sarebbe un cambio di vita per un giocatore che, nonostante qualche infortunio di troppo, nel giugno 2017 avrà 30 anni e sicuramente ancora margini per rimanere nel calcio europeo a grandi livelli. Khedira in questa stagione sembra aver smaltito le noie muscolari che tante volte lo hanno costretto allo stop in passato e ha già giocato 15 partite tra campionato e Champions League, realizzando tre reti.

Un centrocampista vincente

La carriera di Sami Khedira racconta, sicuramente, la storia di un vincente. Il centrocampista tedesco, che ha anche la cittadinanza tunisina, è cresciuto nello Stoccarda con cui nel 2007 ha conquistato la Bundesliga. Ha giocato cinque anni, dal 2010 al 2015, con la maglia del Real Madrid dove ha messo in bacheca 1 Liga, 2 Copa del Rey, 1 Supercoppa di Spagna oltre a 1 Champions League, 1 Supercoppa Europea e 1 Mondiale per Club. Durante l'esperienza con le merengues ha partecipato alla spedizione della sua nazionale, quella tedesca, al mondiale brasiliano del 2014, laureandosi campione del mondo.

Le sue precarie condizioni fisiche, però, hanno spinto il Real Madrid a privarsi di lui a parametro zero nell'estate del 2015 e a prelevarlo è stata la Juventus.

In bianconero Khedira ha avuto qualche ricaduta dal punto di vista fisico ma è riuscito comunque a disputare 25 partite in stagione, realizzando 5 gol e contribuendo a portare a casa lo Scudetto, la Coppa Italia e la Supercoppa Italiana.

La crescita della MLS

Le sirene intorno a Sami Khedira, provenienti da oltreoceano, sono un ulteriore passo che in campionato di calcio americano vuole fare per accrescere il suo appeal internazionale.

Passati i tempi in cui giocatori andavano in "vacanza" nella MLS, da qualche anno il torneo made in USA sta trovando sempre più sponsor, da Beckham a Pirlo, da Lampard a Giovinco, passando per Drogba, Gerrard e Kakà. Una vagonata di campioni che hanno scritto la storia del calcio europeo ed internazionale che si lanciano in una nuova sfida, peraltro molto retribuita, e favoriscono la crescita del movimento calcistico anche in uno stato dove la parola "Football" racconta un altro sport e si è virati sul "Soccer" per raccontare le gesta dei calciatori, anche di Pelè nei New York Cosmos degli anni '70.