Non c'è pace in casa Juventus nonostante i risultati sportivi stiano sorridendo alla truppa di Massimiliano Allegri. La Procura di Torino ha chiuso infatti nella giornata di ieri lunedì 21 novembre un'inchiesta secondo cui ci sarebbe stato un patto tra alcuni dirigenti della Juve ed un presunto esponente della 'ndrangheta sull'acquisizione di alcuni biglietti per il bagarinaggio "barattati" con la tranquillità nella storica Curva Scirea. Non sono stati rilevati estremi di reato e non vi è alcun dirigente della società di Corso Galileo Ferraris indagato.

Per constatare se esista o meno un illecito di tipo sportivo, le carte sono state condotte in Procura Federale come atto dovuto. Una vicenda che, se dovesse rilevare responsabilità precise da parte di alcuni esponenti della società bianconera, farebbe gridare ad un altro grande scandalo.

E la questione di Calciopoli non è ancora conclusa

Nel frattempo il presidente Andrea Agnelli è deciso a non mollare la presa in relazione alle sentenze del processo sportivo su Calciopoli. Nonostante siano stati respinti tutti i ricorsi presentati dalla Juventus, la richiesta di risarcimento di cui dovrebbe farsi carico la Federazione Italiana Giuoco Calcio è salita da 444 a 581 milioni di euro: si attende adesso la risposta da parte del massimo organo calcistico.

Intanto questa sera la squadra sarà impegnata nella difficile trasferta di Siviglia nel tentativo di chiudere il discorso qualificazione agli ottavi di finale di Champions League. Allegri non avrà a disposizione il bomber Gonzalo Higuain, uscito malconcio dalla sfida di campionato contro il Pescara, tuttavia i bianconeri devono vincere a tutti i costi per riguadagnare il primato nel girone in vista del sorteggio decisivo per la fase finale.

Ripetere infatti l'esperienza dello scorso anno, quando agli ottavi ci fu subito una squadra forte come il Bayern Monaco, sarebbe pessimo: meglio entrare nella fase a eliminazione diretta in maniera "più morbida" per poi affrontare con maggior tranquillità le sfide finali.