Il Milan conquistai tre punti anche al Renzo Barbera, sconfiggendo il Palermo grazie alle due reti messe a segno da Suso e Lapadula, quest'ultimo al suo primo gol assoluto in Serie A.
Il Milan sale a quota 25 punti in classifica ed al terzoposto solitario, alle spalle della Roma. Non una bella partita quella dei rossoneri di Vincenzo Montella: il Milan soffre la vivacità della squadra allenata da Roberto De Zerbi, anche se non c'è da menzionare nessuna grande parata di Gianluigi Donnarumma. Come detto, a deciderla è una magia di Gianluca Lapadula.
Il Milan ringrazia Lapadula, al Palermo non basta Nestorovski
Il Milan parte bene, tenendo costantemente il pallone tra i piedi. Basta un quarto d'ora al Milan per passare in vantaggio al Barbera di Palermo: pasticciano Aleesami e Posavec, tocco di Bonaventura per Suso e lo spagnolo insacca l'1-0. La partita cambia ma non come ci si può aspettare. Il Palermo, infatti, esce alla distanza e riesce a creare un paio di occasioni potenzialmente pericolose anche se è il Milan ad andare vicino al 2-0 con Pasalic, ben imbeccato da Giacomo Bonaventura. Nella ripresa la storia non cambia: il Palermo diventa sempre più arrembante anche grazie all'ingresso di Alessandro Diamanti ed è proprio il fantasista italiano che imbecca il macedone Nestorovski, il quale non sbaglia davanti a Donnarumma.
Montella si gioca la carta Lapadula, capocannoniere dell'ultimo campionato di Serie B con 30 reti, e la strategia funziona: il numero 9 rossonero risolve sul sinistro al volo di Suso con un gran colpo di tacco, mandando il Milan in vantaggio. Il risultato non cambia: al Renzo Barbera a festeggiare è il Milan di Montella. De Zerbi, come il collega Oddo una settimana prima, raccoglie applausi ma esce a mani vuote.
Questo il video con le reti della partita:
Gioisconoanche i telecronisti faziosi rossoneri Carlo Pellegatti di Mediaset Premium, Tiziano Crudeli di 7 Gold e Mauro Suma, ex direttore di Milan Channel.
L'esultanza di Tiziano Crudeli:
L'esultanza di Mauro Suma al gol di Lapadula:
Ed infine, il racconto di Carlo Pellegatti: