I ragazzi di Gasperini, dopo un inizio a dir poco complesso, hanno rialzato alla grande la cresta, ed ora sono addirittura in lotta per un posto in Champions League. Il 21 settembre, un goal di Nestorovski allo scadere con una bella e fortunata girata su calcio d’angolo, regalò la prima vittoria al Palermo e gettò nella confusione più totale l’Atalanta, alla quarta sconfitta in cinque partite. Per Gasperini furono 5 giorni di fuoco, si stava già pensando ai possibili sostituti, tutti i media lo davano per spacciato e il ritorno di Reja era nell’aria, soprattutto in caso di una sconfitta contro il Crotone di Nicola.

In mezzo alle numerosissime voci sul suo futuro, Gian Piero Gasperini e la squadra hanno continuato a lavorare e ad allenarsi ogni giorno con grande intensità e voglia di far bene. In fondo non è facile per nessuno trovare l'intesa giusta in una rosa ampia come quella atalantina; anche l'allenatore della "Dea" ammise, dopo l’amichevole vinta 2-1 con il Como: "Il mercato è chiuso e adesso possiamo pensare solo a giocare, non ci sono più trattative e voci che distolgano l’attenzione dal campo. Ci sono 27 giocatori e non è una situazione ideale, perché ogni settimana devo lasciarne quattro fuori dalle convocazioni - spiegò il tecnico dell’Atalanta - il mio impegno è mantenere la compattezza, l’importante è trovare gli equilibri giusti in campo e fuori".

Compattezza ed equilibrio che, per la prima volta, si sono visti nella sfida a Pescara contro il Crotone: Petagna (che risulta essere una grande intuizione), Kurtic e il "Papu" Gomez hanno piegato nel giro di quarantacinque minuti la squadra di Nicola, e Gasperini è riuscito a salvare la panchina. Nonostante la brillante vittoria, alcuni giornalisti hanno continuato a storcere il naso dicendo: "Si ok, bella vittoria, ma si tratta sempre di una neopromossa che non gioca nemmeno in casa propria, con il Napoli vedremo di che pasta saranno fatti..".

La vittoria sul Napoli è la svolta

Contro il Napoli si vede una delle più belle prestazioni casalinghe dell’Atalanta e il Gasp, in assenza di Kessié, lancia il giovane Gagliardini che blocca tutte le potenziali azioni offensive azzurre. Petagna segna, Gomez inventa e Berisha para: alla fine dei 93 minuti l’Atalanta vince 1-0 e si porta casa altri 3 punti importantissimi.

La squadra è sempre più compatta, pronta a gettarsi nel fuoco per il proprio allenatore, e i risultati si vedono: 6 giocatori convocati nell’Under 21 azzurra, il pareggio a reti inviolate al Franchi, la vittoria con l’Inter e la vittoria esterna in casa del Pescara. Ultima ma non ultima a livello d’importanza, la netta vittoria (3-0) della "Dea" sul Genoa tanto caro al Gasp, ed ora allenato da Juric. Ancora sugli scudi il "Papu" Gomez, sempre più in odore di Nazionale, e Kurtic autore di una doppietta.

I tifosi cominciano a sognare, i giornali e gli "esperti radical chic calcistici" pronti a sentenziare la sconfitta della "Dea" in casa del Sassuolo e contro la Roma, perché "questa squadra non può tenere ritmi così alti".

I ragazzi del Gasp zittiscono tutti con una prestazione sontuosa a Reggio Emilia, con una vittoria già archiviata dopo 24 minuti grazie ai goal di Gomez e Caldara e contro la Roma, dove probabilmente si è vista la migliore Atalanta degli ultimi anni. La "Dea" continua a segnare e i tifosi continuano a sognare...se a gennaio verranno confermati tutti, nulla è impossibile per questa Atalanta.