Senza alcun ritardo Mino Raiola arriverà al caldo di Doha. Nessun jet privato, non è da lui. Meglio un volo di linea, diretto, di prima classe. Quello su cui fa viaggiare abitualmente chi lo sceglie, chi si mette nelle sue mani. Grande amico di Adriano Galliani ma prima di tutto di Pavel Nedved. Grande uomo d'affari non c'è dubbio. Tutti lo sanno, nessuno lo nega, tutti lo tirano per la giacca, quando la indossa. Raiola sorride sempre, non ha problemi economici, anzi (vedi la commissione per Paul Pogba per capire) e ha nel suo portafoglio oltre a tante banconote anche i migliori, o quasi tutti i top-player.

Tra questi sicuramente Gianluigi Donnarumma oggetto del desiderio di tante, tantissime società che lo vorrebbero adottare alla maggiore età con un contratto da grandissimo. Un contratto più ricco di quello che fin qui ha provato (o no?) a offrire l'amministratore delegato in carica Adriano Galliani. Già perché gli ammiccamenti, le telefonate, le battute e le pacche sulle spalle ce ne sono già state tante ma al momento di concludere, mettere nero su bianco, Mino ha chiesto tempo. Quanto? Il 3 marzo 2017. Data ultima, almeno a oggi, per chiudere il passaggio di proprietà: da Berlusconi a un gruppo di investitori cinesi mezzi sconosciuti, mezzi no. La verità di Galliani (“Mino vuole sapere chi sono i nuovi proprietari del Milan prima di dare l’ok per il rinnovo di Gigio Donnarumma”) è stata detta con semplicità, quasi con un sospiro di liberazione, come dire: “Senza di me Raiola non si fida” o qualcosa di simile.

Attenzione alla Juventus

Con Silvio Berlusconi al comando la Vecchia Signora di Andrea Agnelli non ci avrebbe mai pensato a portar via al Milan un giocatore a parametro zero, ora invece le cose stanno diversamente. Che esistano oppure no questi cinesi e che Ses sia o no una 'scatola cinese' senza un reale padrone alla Juventus non interessa.

Ai Campioni d'Italia interessa costruire una squadra vincente nel tempo. E dopo la missione Caldara, quella che sta per partire per riportare Verratti in Italia, c'è da tempo anche l'idea di sostituire il Gigi Nazionale con un altro Gigi, più giovane ma della stessa forza. Un'idea, forse qualcosa di più, che Beppe Marotta ha il compito di portare avanti con la giusta diplomazia.

A Doha, tra un drink in spiaggia e una cena elegante, Raiola si siederà al tavolo prima di uno e poi dell'altro. Ma se Galliani più di tanto non potrà promettere perché poi verrà 'rottamato' dal più 'giovane' Marco Fassone, Beppe può garantire a Mino un'altra operazione stile Pogba con un guadagno milionario all'agente nato a Nocera ma cresciuto tra i tavoli di Haarlem.

Ancora nessun rinnovo per Bonaventura

E con un mercato complicatissimo, da condividere, i misteriosi cinesi hanno deciso di mettere nel freezer la proposta di rinnovo formulata da Galliani a favore di Mino Raiola e di Jack Bonaventura che meno di un anno fa ha lasciato il suo storico procuratore (Giocondo Martorelli), tra mille e più polemiche, per passare proprio a Raiola.

Sul tavolo della Sino-Europe Sports c'è una proposta di rinnovo di contratto fino al 2020 con ricco adeguamento dell'ingaggio da 1.1 a 2 milioni di euro per compensare il ritardo dell'accordo. Per il momento il giocatore è tranquillo, così come Raiola, Galliani e il Milan forse un po' meno.