Qualcosa non va, è inutile nasconderlo. Marco #Giampaolo piace poco, piace a pochi. Non piace il suo carattere chiuso, poco sorridente, per nulla sognatore. Non va giù la sua mancanza di coraggio in campo, l'inesistente ambizione nelle sue continue parole da filosofo. Quello che ha fatto prima di vestire blucerchiato si sa, quello che sta combinando a Genova anche e ci fa mugugnare. Dal suo arrivo dopo aver fatto di tutto per cacciare #Montella la Samp si è trasferita, vive su un pianeta tutto suo, di una galassia lontana dal Sole, lontana soprattutto da un buco nero che in tanti pensavano di poter essere risucchiati per colpa di Massimo Ferrero e di una campagna acquisti fatta di cessioni illustri, ricche plusvalenze e un allenatore pluri esonerato in cambio di giovani scommesse, qualche rivincita e giri di prestiti ma anche di quella dose di buona fortuna che onestamente un anno fa ci girò le spalle con tanto di gestaccio.
Oggi siamo salvi. Lo eravamo già da qualche domenica a dire il vero. Lo siamo perché in questa serie A gioca il piccolissimo Crotone, il piccolo Pescara e poi c'è #Zamparini con i suoi esoneri. Il Doria può stare sereno. Può, anzi potrebbe, pensare in grande. E invece.
Tifosi delusi dalle sue scelte e dal poco coraggio in campo
La cosa che maggiormente dà fastidio di questa situazione è la mancanza assoluta di ambizione. Ce l'ha uno come #Gasperini perché non potremmo averla noi? Ricordo tante sue frasi sempre con la prima inserita. Mai un cambio di marcia, l'entusiasmo necessario che una piazza come questa dovrebbe darti di continuo. Tra tante non ne ho dimenticata una. Me la sono segnata. Un giorno magari gliela ricorderò anche.
“Noi siamo una squadra normale, insieme a altre sei o sette. Poi ce ne sono dodici con una marcia in più”. La disse a fine settembre. Ma quali sono le dodici squadre che il nostro amato tecnico considera superiori? E quali considera invece pari livello? E quali invece tra le più deboli? La classifica dice oggi che il Maestro ha ragione: siamo al 13° posto.
Ma nella sua ragione ci sono troppe squadre che non avrebbero il diritto di starci davanti: dico l'Atalanta, aggiungo Chievo, Udinese e Cagliari senza dubbio. E il Torino è tanto, tantissimo più forte di noi? Naturalmente allenatore a parte possiamo giocarcela anche contro i Sinisa boys. E non credo che nemmeno il Sassuolo alla fine sia straordinariamente superiore a noi.
Ma pessimismo a parte Giampaolo sta costruendo qualcosa. Non so se sarà una macchina veloce o una di quelle utilitarie tedesche dal chilometraggio infinito. Non so nemmeno se sarà ancora lui a guidarla. Ma la #Sampdoria gioca meglio? È vero, indiscutibile. Al di là dell'aspetto estetico, su cui c'è comunque da trattare e vorrete discutere, il nostro allenatore ha scelto una strada e non gli è mai passato per la testa l'idea di cambiarla, nemmeno una volta. E qui ho scoperto un Giampaolo anche permaloso: “L'età media della squadra, considerando che ha giocato Palombo, con l'Empoli era di vent'anni”. Non credo sia un peccato e non lo sarà nemmeno se decidessi di far giocare anche qualcun altro, non cambiare i soliti per i soliti.
Obiettivo Coppa Italia
Siamo da Europa? No ma provarci sarebbe stato bello soprattutto pensando che dietro è finita da un bel po' e da perdere non hai davvero nulla. Ora c'è la Coppa Italia, la #Roma. Come vorrei vincere, andare avanti, tornare all'Olimpico per un'altra grande finale, un trofeo che ci porta lontano con i ricordi, il primo storico successo. Ci siamo imborghesiti? Probabilmente anche nei giudizi, ma credere di dover osare da oggi a fine campionato è un dovere, almeno per divertirci, dare una ragione alle nostre domeniche di calcio.