Ancora una volta Carlo Ancelotti si rivela contro corrente, il suo pensiero sullo sport e sulla pratica quotidiano può sembrare assurdo per uno che vive di sport e calcio ma sfata uno dei luoghi comuni più diffuso, che lo sport faccia bene alla salute.
Carlo Ancelotti e lo sport: "non posso più correre"
Il tecnico del club tedesco, non vuole essere frainteso ovviamente, l'attività fisica è la base per una vita sana ma ciò che rivela al giornalista è sicuramente una notizia, ai suoi giocatori non impone allenamenti duri e serrati bensì un allenamento morbido ma continuo, letteralmente "senza ucciderli".
Al cronista del magazine Kicker rivela anche che dopo i 20 anni di calcio professionistico, giocando ad altissimi livelli nella Roma e nel Milan, riscontra diversi problemi fisici nel correre per un dolore al ginocchio e alla schiena, dovuti proprio alle sessioni di training impegnative che ha svolto nella lunga carriera.
Ovviamente l'intervista non è una ripicca ai suoi preparatori dell'epoca, ma la spiegazione pura e semplice dei motivi per cui gli allenamenti del Bayern Monaco non sono intensivi come quelli del precedente allenatore Pep Guardiola che portava i calciatori allo sfinimento. Questa diversità nell'intensità di allenamento è stata fatta notare all'allenatore italiano che, quindi, ha voluto spiegare alla stampa le ragioni che ne stanno all'origine.
La filosofia del tecnico di Reggiolo è quella di dare il tempo ai giocatori di recuperare dallo stress dell'allenamento, arrivare allo sfinimento sarebbe un suicidio. Proprio questo era il limite della squadra di Guardiola, il crollo in primavera con conseguenti problemi fisici e disastri tattici perdendo dal 2013 in poi Semifinale e Finale di Champions League.
Sappiamo quanto Carlo Ancelotti tenga ai proverbi e proprio con due detti popolari l'allenatore ci spiega molto della sua filosofia: "i cavalli si vedono all'arrivo". Per spiegare la propria filosofia di allenamento sportivo ripropone un vecchio adagio spagnolo: "troppa acqua uccide la pianta".