Tatticamente non hanno nulla in comune. L'una impostata su rigidi schemi difensivi, l'altra una versione riveduta e corretta del calcio totale olandese. Hanno segnato due epoche differenti del calcio europeo, a quasi trent'anni di distanza l'una dall'altra. L'UEFA ha riconosciuto i giusti meriti di entrambe e le ha inserite nella lista delle più forti squadre del vecchio continente di ogni tempo. Sono l'Inter di Helenio Herrera ed il Milan di Arrigo Sacchi.

Quella Milano che ha fatto grande l'Italia

L'Inter di Mazzola, Corso, Jair, Facchetti e Suarez, allenata dal 'mago' Helenio Herra, fu la prima squadra italiana a vincere due Coppe dei Campioni consecutive, nel 1964 e 1965, accoppiando entrambe nelle medesime annate alla Coppa Intercontinentale che assegnava il titolo mondiale per club.

In Italia i nerazzurri vinsero tre scudetti, nelle stagioni 1962/63, 1964/65 e 1965/66. Il ciclo della grande Inter termina nella tarda primavera del 1967, quando gli uomini di Herrera perdono in una settimana la Coppa dei Campioni, nella finale di Lisbona al cospetto del Celtic Glasgow, e lo scudetto, perdendo l'ultima di campionato a Mantova e subendo il sorpasso della Juventus. Il Milan di Arrigo Sacchi, lo squadrone dei 'tulipani' Rijkaard, Gullit e Van Basten, di Franco Baresi, Maldini ed Ancelotti, vinse due Coppe dei Campioni di fila nel 1989 e 1990, due Supercoppe Europee e due Coppe Intercontinentali negli stessi anni. In Italia, i rossoneri guidati dal tecnico di Fusignano vinsero un solo campionato, nella stagione 1987/88.

Il modello di gioco, rivoluzionario per una squadra italiana, basato sulla zona totale, sul pressing asfissiante ed il continuo ricorso alla tattica del fuorigioco con la squadra schierata cortissima sul campo, era un vero incubo per qualunque avversario.

Le altre regine d'Europa

Inter e Milan sono in buona compagnia, le altre sette regine d'Europa hanno scritto pagine indelebili del calcio continentale e mondiale.

La 'Aranycsapat' (squadra d'oro in ungherese) è l'unica rappresentativa nazionale inserita in questa lista, la grande Ungheria della prima metà degli anni '50. Lo squadrone di Puskas, Kocsis e Hidegkuti che giocava con il modulo della 'doppia M', un sistema che prevedeva l'arretramento delle ali e del centravanti e l'avanzamento delle due mezz'ali in attacco, vinse il titolo olimpico nel 1952 ed arrivò ad un passo dal Mondiale, perdendo a sorpresa nella finalissima del 1954 al cospetto della Germania Occidentale in quello che è passato alla storia come il 'miracolo di Berna'.

Tra i match entrati nella leggenda, le due vittorie contro l'Inghilterra, a Wembley per 6-3 ed a Budapest addirittura per 7-1. Non potevano mancare in questa schiera le due regine degli anni '70, l'Ajax di Cruijff, Neeskens e Krol ed il Bayern di Beckembauer e Gerd Muller, entrambe vincitrici di tre Coppe dei Campioni consecutive (gli olandesi dal 1971 al 1973 ed i tedeschi nel triennio successivo). Il Real Madrid è l'unica squadra presente con due diverse generazioni di calciatori, quella 'mitica' di cui fanno parte Gento, Di Stefano, Puskas e Santamaria che vinse le prime cinque edizioni della Coppa dei Campioni dal 1956 al 1960, e quella più recente che dal 1998 al 2002 salì altre tre volte sul tetto d'Europa con gente come Raul, Roberto Carlos, Zidane, Redondo e Figo.

Completano questo elenco di formazioni storiche il Benfica che vinse due Coppe dei Campioni nel 1961 e 1962, lanciando il talento di Eusebio, ed il Barcellona di Josep Guardiola, due Coppe dei Campioni nel 2009 e 2011 sotto il segno di Leo Messi, Iniesta e Xavi.