Torna a parlare di Milan, clarence seedorf. Lo storico calciatore rossonero, dopo la breve parentesi da allenatore nel 2014, non si è lasciato in buoni rapporti con la dirigenza della società di via Aldo Rossi. Tuttavia, a margine dell'evento ‘The Best FIFA Football Awards’ a Zurigo, l'olandese ha voluto dire la sua sulla propria ex squadra, con cui ha conquistato due Champions League.Ai microfoni dei giornalisti che hanno chiesto un parere sul Milan, Seedorf non si è tirato indietro, parlando di Montella, della cessione societaria e della politica sui giovani adottata dal club rossonero negli ultimi anni.

Cessione Milan e Montella: le parole di Seedorf

"Montella sta riuscendo a dare al Milan quello che serviva - le parole dell'ex centrocampista olandese, che prosegue - Negli ultimi anni sono cmabiati tanti giocatori, ma lui sta facendo bene e sono contento di ciò. Montella meritava di allenare una grande squadra e sta sfruttando al meglio l'occasione". Seedorf continua a parlare di Milan, e dice la sua sull'imminente cessione in mano cinese: "I tempi sono cambiati, se il presidente Berlusconi ha deciso di cedere avrà i suoi buoni motivi. Lui tiene al Milan, che, però, esisterà anche dopo di lui e dopo tutti noi. La grande forza di questo club sono i tifosi, che ci saranno sempre. I giocatori, gli allenatori e i presidenti, invece, cambiano ciclicamente".

Seedorf sul Milan dei giovani

Infine, l'ex allenatore dello Shenzen, parla della politica sui giovani adottata dal Milan: "Anche se da lontano, seguo sempre le vicende della squadra. Sento parlare molto dei giovani che fanno parte della rosa, ma per avere successo serve sempre un mix. Solo così i giovani possono crescere adeguatamente" conclude Seedorf, che approva, quindi, la nuova linea del Milan sia pure con qualche riserva.

L'olandese ritiene che "i giovani talenti devono avere il tempo di sbagliare e di crescere in tutta serenità e senza troppe pressioni cucite addosso". Questo, secondo Seedorf, "non vale solo per il Milan, ma per l'intero movimento calcistico italiano, che ha bisogno di un ricambio generazionale".