In attesa di rivedere in campo le pretendenti all'edizione 2016/17 della Champions League, in cui sono impegnate le nostre italiane Juventus (contro il Porto) e Napoli (contro i campioni in carica del Real madrid), la UEFA sta già valutando le candidature di due città per la finale della "coppa dalle grandi orecchie" della stagione 2018-2019.

Al momento sono due le ipotesi su cui si sta lavorando per scegliere la sede che ospiterà l'ultimo atto della più importante manifestazione calcistica europea: il Wanda Metropolitano, l'impianto dove l'Atletico Madrid giocherà le partite casalinghe a partire dalla prossima stagione, e lo Stadio Olimpico della capitale dell'Azerbaigian, Baku.

Dunque, al momento non si parla di una finale in terra italiana anche se, a dire il vero, restano sempre in piedi le opzioni legate al Giuseppe Meazza di San Siro (dove è stata giocata la finale dell'ultima edizione 2015/16) e lo Stadio Olimpico di Roma. Risulta difficile, invece, la candidatura dello Juventus Stadium, poiché possiede una capienza di poco più di 40.000 posti (nella stagione 2013/2014 fu scelto per ospitare la finale di Europa League che vide sfidarsi Siviglia e Benfica).

Le finali di Champions League in Italia

Il nostro Paese ha ospitato la finale di Champions League in ben 9 occasioni dalla prima edizione del 1955/56 ad oggi. Quattro volte è toccato allo stadio di San Siro (1965, 1970, 2001 e 2016), quattro volte la finale è stata giocata all'Olimpico di Roma (1977, 1984, 1996 e 2009), mentre nel 1991 fu il neonato stadio San Nicola di Bari il palcoscenico dell'atto conclusivo della Coppa dei Campioni.

L'Inter è l'unica squadra italiana ad aver conquistato l'ambito trofeo sul terreno amico: accadde, infatti, nel 1965, quando un gol di Jair contro il Benfica consegnò nelle mani di Armando Picchi e compagni la seconda Coppa consecutiva dopo quella vinta al Prater di Vienna nel 1964. La Roma, invece, perse la sua grande occasione il 30 maggio 1984, quando fu sconfitta ai calci di rigore dal Liverpool. Decisivi furono gli errori dal dischetto di Conti e Graziani.