Peccato. Peccato che a muovere il buon Wayne sia stata la consapevolezza che il fatto fosse quotato da una agenzia di scommesse. Peccato. Non perché tale consapevolezza destituisca l’evento della sua intrinseca bellezza, ma soltanto perché sottrae allo stesso il tratto nobile della spontaneità. L’inconfondibile maestosità della scelta arbitraria ed indipendente, slacciata da interferenze esterne o da pensieri altrui. La spontaneità della parola, del gesto attribuiscono all’uomo che ne fa uso il candore del genio.

La cronaca

Ma focalizziamo la nostra attenzione sulla cronaca prima di avventurarci in arzigogolate rappresentazioni meta-fisiche della circostanza.

Inghilterra, 20 febbraio 2017, ottavi di finale di FA Cup (Coppa nazionale inglese). Sutton United, club di quinta divisione, contro Arsenal Football Club, massima serie inglese. Ventidue uomini su un campo di pallone, altrettanti, forse qualcuno in più, assiepati su due panchine distinte, disposte ordinatamente su di un lato del campo; tra di loro Wayne Shaw. Portiere di riserva del Sutton United, segni particolari taglia XXL; età 45 anni.

Già questo farebbe notizia di suo. E difatti molto si è chiacchierato del portiere sovrappeso sin dagli albori di questo bislacco accoppiamento tra una delle più gloriose formazioni britanniche e lo sconosciuto Sutton United. Ha fatto notizia la inusuale stazza dell’atleta e chi più chi meno, ancora prima del fischio d’inizio dell’incontro, aveva familiarizzato col bel faccione tondo di Wayne, più volte reclamizzato alla vigilia sui maggiori siti di informazione sportiva.

Ma poi il tocco di classe. Il colpo di teatro. Siamo al minuto 82’, l’Arsenal conduce 2-0, risultato che si manterrà sino al termine, quando il bel faccione di Wayne si staglia statuario e famelico sugli orizzonti increduli delle telecamere. E con esso un panino disciplinatamente avvolto in un involucro di carta. Ed ecco l’epopea di Wayne il mangiatore.

Morso dopo morso addenta il panino con disinvoltura, mandando in estasi il pubblico, che ormai dimentico di quanto succede in campo, trova nell’abbondante portiere l’eroe di giornata. È un successo per Wayne, un divertissement che allieta, che distrae, e ciò che tutti avrebbero voluto vedere, la formula perfetta dell’intrattenimento.

Subito migliaia di fans si scatenano sul web a celebrare o a dissacrare le gesta del nuovo beniamino.

I Risvolti

Sennonché si viene a scoprire che una nota agenzia di scommesse avesse quotato l’evento (pagando la posta 8 a1), che conseguentemente la Commissione di vigilanza delle scommesse avesse avviato una inchiesta sul caso, che lo stesso Wayne avesse ammesso, successivamente, di essere a conoscenza della scommessa, e che quindi in clamoroso imbarazzo per l’accaduto gli venisse chiesto dai dirigenti del Sutton United di rescindere il proprio contratto a causa del comportamento scorretto. Richiesta accettata dolorosamente da Wayne. Il tutto in meno di ventiquattro ore.

Ode a Wayne

Ora a prescindere dai risvolti amari della vicenda, risvolti appena raccontati, che probabilmente comporteranno ulteriori sviluppi non propriamente lieti per il portiere (o forse no), ciò che preme sottolineare è la sostanziale straordinarietà dell’accaduto.

Le gesta di Wayne il Mangiatore o il panino di Wayne.

Perché Wayne lì a Sutton mentre mangia un panino non è semplicemente il portiere di riserva di un club di quinta divisione, non è un divertissement di cui ridere, ma è il Re longobardo che trangugia cibo in un banchetto luculliano, è il condottiero scozzese sul campo di battaglia che prima di seguire William Wallace ha fame e mangia, è Little John e tutti sappiamo chi sia Little John, è un personaggio letterario, l’eroe poetico di un campo di periferia. È un sogno. Non si merita il licenziamento Wayne, si merita un’ode. Ode a Wayne il Mangiatore, ode al panino di Wayne.