Dopo un periodo difficile, caratterizzato da tre sconfitte consecutive contro Napoli, Udinese e Sampdoria, Montella sembra aver ritrovato la quadra della situazione: 7 punti nelle ultime 3 partite contro Bologna, Lazio e Fiorentina. Dopo un trofeo già in bacheca, l'obiettivo è adesso centrare la qualificazione in Europa League, dopo i fallimenti vissuti dalla società rossonera negli ultimi 3 anni. Il tecnico rossonero si è lasciato andare a diverse dichiarazioni nel corso di un'intervista rilasciata a Repubblica, toccando diversi temi. Closing imminente compreso.

Montella: "Abbiamo un'ottima base ma è importante investire bene"

Sul closing: "Al closing ci penserò se e quando accadrà. Non voglio perdere energie che non siano quelle relative al lavoro sul campo con i ragazzi. Come già detto, per ora sono in rapporti con Galliani e con l'attuale dirigenza, che resta ben presente." Su Berlusconi: "Su questo argomento si è un po' esagerato negli ultimi mesi. Mi sono sempre sentito libero. Il presidente Berlusconi sa dialogare, trasmette il suo pensiero e la sua mentalità. Ha ovviamente il diritto di esternare i suoi desideri, ha una storia unica alle spalle."

Sul suo futuro: "Il mestiere è labile, con oscillazioni mediatiche. Devo lavorare e ottenere risultati.

Sono felice di allenare il Milan e vorrei rimanere qui a lungo. Ho una squadra con una giovane, ottima, base e ha un'anima. Certo, poi bisogna investire bene. Il budget da 130 milioni dei cinesi? Si dice sia più facile sbagliare con i soldi che sbagliare senza soldi. In realtà non bisogna mai sbagliare, indipendentemente dal budget"

Sui singoli: "Bacca non mi ha mai mancato di rispetto.

Ho vissuto una situazione simile alla sua quando ero alla Roma: ero nervosissimo. Carlos resta (è stato vicino al trasferimento in Cina, ndr) perché ha la nostra fiducia. Donnarumma? Un'intuizione di Mihajlovic, io ho solo continuato. Lui e Locatelli hanno una grande maturità, difficile soprattutto se sei in una squadra in costruzione.

Uno come Donnarumma devi tenerlo, ha un'enorme forza contrattuale anche per l'età. Certo, poi dipende anche da lui."

Sui suoi maestri: "Da Spalletti ho imparato il campo. Da Ancelotti il modo di allenare. Non esiste un modulo perfetto o un modello vincente: bisogna adeguarsi ai calciatori e trasmettere loro determinati concetti"