Passare dalla politica al calcio si può e Walter Veltroni potrebbe ben presto esserne la prova vivente. La notizia pubblicata questa mattina in anteprima da 'La Repubblica' è stata confermata. L'ex sindaco di Roma è stato contattato da alcuni piccoli club per diventare il prossimo presidente della Lega Calcio.
Veltroni passa al calcio? 'Mi hanno contattato per diventare presidente della Lega'
La passione di Veltroni per il calcio è una questione di famiglia. Suo papà Vittorio è stato per anni una delle voci storiche della radio italiana, sportiva e non, raccontando gli avvenimenti della politica italiana ai tempi del fascismo ma anche la storica vittoria di Bartali al Tour de France.
Qualche giorno Walter Veltroni è stato contattato per entrare in prima persona nel mondo del pallone come alto dirigente del calcio italiano, precisamente nelle vesti di nuovo presidente della Lega. L'ex segretario del PD ha confermato all'Ansa di essere stato cercato da alcuni club per ricoprire il prestigioso incarico sportivo: 'Corrisponde al vero,e ne sono onorato, che sia stato consultato circa l’ipotesi, allo stato solo tale, della presidenza della Lega calcio. Non è invece assolutamente vero che abbia dato la mia disponibilità'.
I dubbi di Veltroni: 'Devo rifletterci' ma 13 squadre lo vogliono votare
Walter Veltroni non è convinto della proposta e vuole riflettere ancora prima di prendere una decisione, ma non ha chiuso alcuna porta a chi lo ha cercato per offrirgli il ruolo calcistico.
Sarebbero infatti ben 13 le squadre disposte a candidare e votare l'ex sindaco di Roma come successore di Mario Beretta alla presidenza della Lega Calcio. Veltroni ha confermato all'Ansa che comunicherà la sua scelta entro breve tempo ma che prima deve valutare con attenzione le 'implicazioni che una scelta di questo genere avrebbe sulla vita che ho scelto di vivere da qualche anno a questa parte'.
Il prossimo presidente della Lega Calcio sarà infatti chiamato ad affrontare alcune spinose questioni riguardanti la Serie A e tutto il calcio italiano, dai diritti televisivi alla riforma della governance. Un impegno non da poco per chi da otto anni ha deciso di abbandonare i riflettori della politica.