Prima del cappotto contro l'Inter, l'Atalanta aveva la terza migliore difesa del campionato. Solo un gol subito in più della Roma. La stessa che aveva pareggiato a Cagliari, certo ad inizio campionato, ma i rossoblù isolani fino alla "manita" contro i nerazzurri dell'Inter, avevano perso in casa solo tre volte. Insomma il Sant'Elia non è certo un campo così facile, anche con un Cagliari sul baratro della retrocessione, dove hanno vinto la solita Juventus, il Napoli e la Fiorentina. Giusto alcune precisazioni, per i commentatori che parlano e parleranno di vittorie scontate e di squadre materasso.

Perché se con il Cagliari, potevano esserci degli alibi, la vittoria eclatante contro l'Atalanta, che comunque si giocava una fetta importante di Europa, una analisi del genere diventa ardua.

L'Inter e il gruppo rigenerato

Due squillanti vittorie, che (paradossalmente) sottolineano come la sconfitta dell'Inter contro la Roma sia stata un occasione persa. Frutto anche degli errori tattici di Pioli, che non inficiano il lavoro straordinario dell'allenatore. Stefano Pioli aveva ereditato una squadra sbiadita, senza idee e priva di personalità. Ora i nerazzurri spesso impongono il gioco, hanno meccanismi più equilibrati e uno spirito di gruppo. Pensiamo al bellissimo gesto del capitano Icardi ; dopo il primo gol lo vediamo correre ad abbracciare Andreolli, recentemente colpito da un lutto famigliare (la scomparsa del padre), seguito da tutta la squadra, panchina compresa.

Pensiamo anche a come l'Inter si sia rialzata sempre dopo le sconfitte. Si rimprovera a Pioli una fragilità negli scontri diretti. Eppure solo contro la Roma la squadra ha veramente deluso. Contro il Napoli, l'allenatore era appena arrivato e, nei primi 15', l'Inter non era praticamente scesa in campo, compromettendo una partita in cui -nell'ora successiva- ha giocato dignitosamente.

Contro la Juventus, i nerazzurri se la sono giocata alla pari, con episodi alquanto discutibili. Mentre ci si dimentica di Lazio e Atalanta, scontri diretti anch'essi.

I capolavori dello staff tecnico dell'Inter

Pioi ha avuto l'indubbio merito di rigenerare una squadra asfittica. Cambiando assetto ed imparando dagli errori. Medel centrale di difesa, Banega perno del centrocampo al posto di uno spento Joao Mario.

Non solo: con la sua gestione, sono migliorate le prestazioni di Icardi, ora più propenso al sacrificio. Sempre più capitano dentro e fuori dal campo. Kondogbia sta ripagando la fiducia, con un rendimento da Ligue 1, ai tempi d'oro. In coppia con Gagliardini, il famoso acquisto considerato sopravvalutato, lo standard qualitativo del centrocampo si è innalzato. Mentre l'avvento di Walter Samuel, fortemente sostenuto da Pioi, ha iniziato a dare i suoi frutti sul lavoro della difesa.In queste contesto è doveroso per tutti, dalla squadra ai tifosi avere convinzione fino alla fine perchè comunque l'Inter sta mettendo buone fondamenta per il futuro.