Nell’incontro con gli studenti romani, in occasione della conferenza dal titolo "L’evoluzione del direttore sportivo", l’ex d.s. della Roma, Walter Sabatini, torna a parlare del periodo in giallorosso, toccando vari temi che vanno dagli acquisti azzeccati e meno, alle cessioni, dagli allenatori ai retroscena dell’ambiente.

Inizia commentando l’arrivo del nuovo d.s. Monchi, definendolo un uomo straordinario e un grande acquisto, e rimpiange di aver perso il posto, dicendo che la Roma è stata la sua vita, che il suo amore per la squadra non è mai scemato e che in questi mesi ha continuato a seguire le partite.

Trattenere Nainggolan. Strootman fondamentale

Secondo Sabatini, i primi compiti di Monchi saranno soprattutto confermare i giocatori migliori, e tra questi c'è senza dubbio Radja Nainggolan: "Vale 60 milioni, ha 29 anni ed è il giocatore più forte d’Europa". Racconta di quando lo prese per 9 milioni, e di come lo accusarono di essere "cianotico e avvinazzato", ma col senno di poi si rivelò un acquisto più che azzeccato. Anche Kevin Strootman, secondo l'ex d.s. Sabatini, è una pedina fondamentale per la Roma, e rivela che il suo lungo infortunio ha, di fatto, tolto uno scudetto alla società giallorossa.

Spalletti e Totti

Rispondendo ad una domanda di uno studente, l’ex d.s. commenta la vicenda tra il mister ed il numero 10 giallorosso, elogiando Luciano Spalletti come unico allenatore in grado di vincere, e fautore del tentativo di portare una nuova mentalità vincente nell’ambiente romanista: "Spalletti colpendo Totti in alcuni casi ha voluto diffondere quell’idea di forgiare una squadra forte".

Un gol da 30 milioni

Parlando di Yanga-Mbiwa, Sabatini lo definisce un ragazzo straordinario in grado di stupire in ogni momento. Un giocatore che magari aveva carenze tecniche e che a volte non riusciva a fare cose semplici come uno stop in area, ma nell’azione successiva ti faceva un tunnel o un contrasto perfetto. Inoltre definisce il gol nel derby: "Un golletto da niente, da 30 milioni".

Racconta del retroscena di quando ci fu la possibilità di venderlo per la stessa cifra dell’obbligo di riscatto, e dice di aver sofferto molto in quei dieci minuti in cui il giocatore è rimasto in assoluto silenzio, con gli occhi sbarrati, andando poi via, deluso da quella scelta: "Sono state poche le gioie dopo il 26 maggio".

Gli acquisti sbagliati

Doumbia è stato fortemente voluto da Sabatini, che ha commesso l’unico errore di sottovalutare le sue condizioni dopo la Coppa d’Africa e, infatti, sappiamo tutti come è andata. Nemmeno Ibarbo è stato autore di prestazioni eccelse nel suo periodo a Roma, ma secondo l’ex dirigente sportivo ha il merito di "averci fatto vincere un derby e della qualificazione in Champions League". Anche Iturbe non ha lasciato il segno, ma quando è arrivato a Roma era il beniamino della folla.

L’unico su cui si dovrebbe scommettere è Gerson: "È molto forte, se la Roma non lo vuole me lo porto via io. Gioca molto bene palla al piede e anche se l’ambiente non lo ha accolto in modo trionfale se ha carattere riuscirà ad emergere".

Le ultime parole di Walter Sabatini sono per il secondo posto: "La Roma in questi ultimi anni ha una squadra molto forte, ma deve fare i conti con il periodo straordinario della Juventus. Nella lotta al secondo posto si inserisce anche il Napoli, sarà dura ma credo che la squadra riuscirà a centrare l’obiettivo".