C'è un lembo di terra bagnato da due mari dove i miracoli sono possibili, almeno quelli sportivi. Trapani merita un posto nella lunga storia del calcio italiano, perché quanto fatto dalla società granata nell'ultimo decennio è assolutamente incredibile. Soltanto sette anni fa, la squadra militava ancora tra i dilettanti: le tre promozioni in quattro anni durante l'era Boscaglia hanno portato il Trapani in Serie B per la prima volta, e questa è storia. La promozione in serie A sfumata sul filo di lana nella passata stagione, durante la gestione Cosmi, aggiunge a questa storia un ulteriore pizzico di 'epos'; eppure erano in tanti, soltanto pochi mesi fa, a bollare quello granata come un articolo ormai passato di moda, alla voce 'giocattolo rotto'.
In realtà è bastato poco, o tanto, a secondo dei punti di vista. Un allenatore poco reclamizzato come Alessandro Calori al posto del vulcanico Cosmi, il 'taglio' di un paio di svogliati big della passata stagione ed alcuni innesti. Il Trapani ha recuperato improvvisamente quell'umiltà che ne aveva fatto un piccolo gioiello calcistico, in barba ai sedicenti 'capibanda' che urlavano sui social la 'rivolta popolare' contro l'esonero di Cosmi e che lo volevano richiamato subito in panca, senza aver tentato la via alternativa. Il calcio però è un'altra cosa, è fatto di lavoro quotidiano, di serietà ed applicazione. La ricetta che ha portato il Trapani in serie B, la stessa che permesso di sfiorare la massima serie, la medesima che ha riacceso la fiaccola di una salvezza che sembrava pura utopia.
Per questo bisogna ringraziare Calori ed i suoi ragazzi, tutto il resto sono chiacchiere da bar.
La rivicita di Calori
Comunque vada, mister Calori ha rivitalizzato un ambiente moribondo e bisogna dargliene atto. Non batterà i pugni sul tavolo come Serse Cosmi, ma ha stile, toni pacati ed educazione. Le sue scommesse vinte, per il momento, si chiamano Pigliacelli, Jallow e Manconi, tutti uomini giusti nei posti giusti.
Il Trapani ha inoltre ritrovato il talento di Igor Coronado, uno dei protagonisti della 'quasi promozione' che, a differenza degli altri, ha dimostrato di amare la maglia granata. Nel 3-1 ottenuto sul campo del Benevento è tornato al gol anche Davis Curiale, fino a quel momento terza o quarta ruota di scorta dell'attacco granata che, invece, oggi si può tradurre in un importante giocatore ritrovato.
Curiale ha grinta da vendere e spirito di sacrificio, tutti tasselli che si incastrano alla perfezione nel Trapani di Alessandro Calori.
I numeri della 'remuntada'
Nelle ultime undici gare, il Trapani ha totalizzato più punti dell'intero, desolante girone d'andata. Ha segnato 21 gol e, soprattutto, si è lasciato alle spalle l'ultimo posto in classifica sopravanzando Pisa e Ternana. Cosa sia oggi la 'banda Calori' lo dimostrano le ultime due partite contro squadre che aspirano ai play-off e che sono uscite con le ossa rotte dal confronto con i granata. Quattro reti al Bari, tre al Benevento ed ora la sfida con il Verona che incombe sul Provinciale, in programma l'1 aprile alle 15. Gli scaligeri sono formazione costruita per la serie A, ma con tre deludenti pareggi nelle ultime tre partite sembrano tutt'altro che una corazzata.
Con vecchio motto, sempre in voga, 'non c'è due senza tre', i granata tenteranno l'impresa mirando ovviamente a mettere un altro importante mattoncino in questa remuntada. Un altro dei miracoli sportivi prodotti in questa parte di Sicilia e, visto come si erano messe le cose al termine del girone d'andata, uno dei più difficili. Intanto il primo miracolo di Calori è stato quello di riportare entusiasmo, purché i piedi restino ben ancorati al suolo. A Trapani non c'è posto per la presunzione o la scarsa competenza di tanti opinionisti della domenica in cerca di un lampo di notorietà sui social network. Trapani è terreno fertile per chi ha voglia di lavorare e lottare e non ha paura di soffrire, la ricetta semplice attraverso la quale tutti i miracoli sono possibili.