Andrea Mandorlini può tirare un sospiro di sollievo, forse. Enrico preziosi ha deciso di rinnovare la sua fiducia al tecnico del Genoa, evitandogli l'esonero. Ma se anche a Udine non dovesse arrivare un risultato positivo il suo destino potrebbe essere segnato. "Qualcosa accadrà se non vedo una crescita - ha detto il presidente in mixed zone al Ferraris - Mi riferisco alla determinazione, all'atteggiamento. E qualcosa accadrà anche ai nostri giocatori, magari li lasciamo in ritiro fino alla fine della stagione per rispetto di chi vuole bene davvero al Genoa".
Mandorlini salvo, Preziosi si sfoga
Il grifone è stato umiliato dall'Atalanta, il cinque a zero fa malissimo e la caccia al colpevole è cominciata: "La colpa si scarica addosso al sottoscritto ovviamente. Mandorlini in ogni caso resta, però deve dare un gioco a questa squadra. Abbiamo dei ragazzi che meritano di giocare, mentre Pinilla e Simeone insieme non possono essere schierati". Il presidente Preziosi sembra suggerire la formazione al suo allenatore in vista dell'Udinese, partita evidentemente decisiva per il futuro del tecnico.
A proposito di allenatori, il numero uno del Genoa non è pentito di aver liquidato Gianpiero Gasperini alla fine della scorsa stagione: "Avevo i miei motivi, di certo non li dico ad altri.
Non ho mai detto niente dei miei dipendenti, ma non rinnego la mia scelta. Non mi sono mai pentito". La posizione in classifica del grifone non preoccupa Preziosi: "Se avesse vinto il Palermo lo sarei. A Genova qualcuno sa cosa significa retrocedere. Andare in B non è una vergogna, fa parte del gioco. Le cose vergognose sono altre".
I tifosi della Nord hanno contestato aspramente la proprietà, il tempo di Preziosi al Genoa sembra essere terminato: "Non perderò mai più tempo ad incontrare certa gente, sono il male del Genoa. Io non ho paura, non mi faccio spaventare. Mi dicono di andare via dal Genoa, poi se non vengo allo stadio mi criticano. Lo trovo anomalo".
Infine, una precisazione sulla cessione della società: "Se ci sarà qualcuno disposto a comprare il club, glielo lascerò senza debiti. Le porte sono aperte, ma la realtà è che nessuna prende la società e non per i debiti".